Civita di Bagnoregio, il paese che muore.


Bagnoregio, il paese che muore...

L'avevo vista un paio di settimane fa in fotografia, grazie a mia sorella che l'aveva scoperta su Focus.Mi ero persa in quel suo ponte lunghissimo, in quel suo miracolo di esistere, in quelle rocce di tufo, persa dentro alla poesia di una frase.


La fiaba del paese che muore - del paese che sta attaccato alla vita in mezzo a un coro lunare di calanchi silenziosi e splendenti, e ha dietro le spalle la catena dei monti azzurri dell'Umbria ...” da Bonaventura Tecchi, Antica Terra
Non credevo che vederla dal vivo fosse una tale sorpresa.
Civita di bagnoregio
Attraversando  il ponte verso la Civita
Siamo arrivati con il sole già alto, in una giornata che ha ancora il sapore di estate ma già i toni caldi dell'autunno.
Guidando sulla statale che esce da Orvieto nulla lascia presagire che nascosto tra i calanchi ci sia un tale miracolo della natura.

Solo dopo aver abbandonato l'auto e cominciando la passeggiata a piedi si comincia a respirare un'aria diversa, quasi surreale. E poi, lei compare all'improvviso, in lontanza, come una visione su un erto tamburo di tufo, la Civita, il nome a memoria di un anticopassato, un angolo di medioevo sullo sfondo di torrenti e selve intatte.

Verdi vallate e suggestivi calanchi avvolgono la rupe come onde dalle quali pare emergere con forza, quasi a lottare contro la profondità dell'abisso che la chiama, pronto ad attirare nelle sue profondità un tesoro tanto prezioso.

L'antico borgo è condannato. Pochi anni ancora, forse dieci, forse venti, forse pochi mesi, e poi la fine è sicura...Che resista ancora, appollaiato sul tufo, circondato da tutte le parti solo d'aria, come un uccello sulla punta più alta e inaridita di un paesaggio morto...che resista ancora, sbranato dai terremoti, corroso dalle acque,...è più miracolo che cosa vera, più leggenda che realtà. (Bonaventura Tecchi)



Il Borgo è destinato a subire l'azione erosiva degli agenti atmosferici, che lo modellano e gli portano via centimetri di vita ogni anno circondandolo di piccoli bacini delimitati da creste e pinnacoli creati dalla forza della pioggia sull'argilla.
Dai pochi documenti reperiti risulta che Bagnoregio e la Civita fossero due contrade della stessa città, Balneum regium.

Pare che questo nome gli sia stato dato da Desiderio, re dei Longobardi guarito da una grave malattia proprio grazie alle sue acque termali.
Ma l' acqua che gli ha dato il nome oggi la distrugge lentamente e il paese che muore, come l'ha poeticamente definito uno dei suoi più illustri cittadini Bonaventura Tecchia,è forse destinato a sparire per sempre.
Nel 1695 un violento terremoto portò al franamento dell'unica via d'accesso al Borgo e ciò portò ovviamente al progressivo abbandono dei cittadini.



Oggi la Cività è unita al resto del mondo attraverso un lungo ponte in cemento armato ricostruito dopo i bombardamenti della guerra e che permette ai visitatori di raggiungere questo intatto angolo prezioso rigorosamente a piedi.
Superata la gola si arriva al grande arco in pietra, la Porta di Santa Maria da cui si accede al borgo quasi con un salto verso il passato.
Civita di Bagnoregio
gatti per le strade della Civita
Aj per le strade della Civita
Si cammina tra le case in pietra di un Museo a cielo aperto, tra le strade aleggia un sacro silenzio interrotto solo dal brusio di qualche turista, gli abitanti che si contano sulle dita, a voce bassa, quasi il timore di rompere un fragile castello di carte.
Dopo una prima piazzetta circondata di case, i resti di un edificio le cui finestre lasciano intravedere il cielo, si giunge alla pittoresca Piazza San Donato.
Uno dei pochi abitanti di bagnoregio
Chiesa di san donato, Cibita di bagnoregio
In terra non ci sono pietre, niente pavimentazione ma solo breccia mista a terriccio che ci riporta indietro di quattrocento anni.
Ancora il silenzio e qualche straniero che ferma in un immagine un angolo senza tempo.
Ma basta chiudere gli occhi un attimo e poi riaprirli e ritrovarla piena di voci, brusii, immaginarla invasa dai banchetti di legno coperti da teli in quella confusione tipica dei mercati, ritrovarla come era un tempo lontano nel medioevo, quando la Civita era un fiorente borgo commerciale.

E poi ancora in giro per vicoli, cortili e piazzette a caccia di indizi sugli etruschi, cogliendo l'occasione per raccontare un po' di storia divertendosi, ma anche correndo per strade dove non esistono macchine, scoprendo vecchie botteghe artigiane che evocano antichi mestieri e osservando fiori e frutti della natura.
Paiono quasi spuntare dalla pietra grezza, in un contrasto affascinante.
E ancora con gli sguardi rapiti ai calanchi che compaiono dietro viuzze affacciate sul vuoto e poi a sedersi sulle panchine in pietra, per riposarsi, trasformando ogni sasso in una avventura.
Aj alla Civita di Bagnoregio
Aj alla scoperta di tesori alla Civita
Aj a caccia di tesori alla Civita
Fiori colorati alla Civita
peperoncini colorano le mura della Civita
Tante emozioni fanno venir fame e così, tutti a sedere al tavolino vicino alla Porta, in strada, tra archetti, profferli e portali per non perdere nemmeno un minuto di quest'atmosfera.
a
La Civita non rinuncia infatti al privilegio di poter offrire al "viandante" un assaggio dei sapori delle sue terre o di accoglierlo con un letto soffice in un alloggio che gli permetta di dormire qui ed assaporarne appieno la magia, di notte e di giorno.
Noi lasciamo il borgo camminando con lentezza, lo sguardo diviso tra avanti e dietro, il futuro, il passato, quasi temendo che girandoci possa sparire in un momento e naufragare in un oceano di pietra,costruita sulla roccia e dalla roccia consumata.
La salutiamo dall'alto del parcheggio, con un ultimo sguardo alla valle e al suo curioso gioco di luci e ombre che ballano incontro alla sera.
Aj sul ponte dell Civita
DSCF5239
Civita di Bagnoregio vista dall'alto
Ci aspetta ancora un viaggio nel cuore dell'Italia, ci aspetta l'Umbria di Orvieto, quella delle acque limpide del lago di Bolsena, le spiaggette a vegetazione lacustre, le anatre, i cigni, le passeggiate.

Ci aspettano la sbroscia, la tinca e le anguille, ci attendono i Ducati, la pietra e il mattone, i volti del popolo dei grandi pittori.
Ci aspetta l'arte il gioco, la natura e l'amore ma questa è un'altra storia e si vedrà...
Aj e Babbogiramondo sul lago di Bolsena 

Come arrivare
Prendere l'Autostrada Firenze Roma e uscire a Orvieto, poi seguire indicazioni per Montefiascone ed infine per Bagnoregio; oppure prendere la SS 2 (Via Cassia) in direzione di Siena (per chi viene da Sud) o viceversa in direzione di Viterbo (per chi viene da Nord), e poi seguire le indicazioni per Bagnoregio.

Da Bagnoregio seguire poi le indicazioni per la Civita, raggiungibile proseguendo lungo il corso principale del paese.
prima di arrivare alla Civita troverete un bivio. A sinistra si sale e si può lasciare l'auto nel parcheggio vicino al bar. Da lì si scendono tre rampe di scael a piedi e ci si trova di fronte al ponte della civita. E' un po' più lontano rispetto al parcheggio sotto al ponte ma permette di ammirare la Civita dall'alto.
Prendendo invece a destra dal bivio si scende direttamente verso il ponte. Dopo la piccola piazzetta con la statua proseguite accanto al ponte verso il basso dove si trova un grande e comodo parcheggio a pagamento.
In alternativa si può decidere di lasciare l'auto a Borgoregio e raggiungere la civita a piedi in una lunga ma piacevole passeggiata.



Mangiare e dormire:
All'interno del borgo trovate un bar che offre anche primi piatti e bruschette e che si trova subito dopo la Porta di santa Maria. E' l'unico, almeno per il momento, che accetta bancomat. se volete provare gli altri piccoli ristornati e bruschetterie (ce ne sono alcuni davvero carini) procuratevi i contanti prima di attraversare il ponte.
Se desiderete alloggiare nella civita, potete trovare, piccoli, Hotel, bed and breakfast e pensioni.

Per i bambini:
La Civita è un paradiso senza macchine per i bambini, un luogo affascinante dove raccogliere tesori e giocare ai misteri, imparando un po' di storia e di cultura.
Il borgo si può raggiungere con il passeggino, anche se naturalmente la salita del ponte e i ciottoli del borgo costeranno un po' di fatica!
Come mi fa notare Mayrus nei commenti  nonostante sia vicinissima al confine umbro Civita è già in provincia di Viterbo e quindi in Lazio. 
Altri luoghi per bambini non lontano da Civita (ma ce ne sono tantissimi altri):

Commenti

  1. Che bella Civita di Bagnoregio, ci sono stata anch'io quest'anno per l'ennesima volta!

    Ho pubblicato un primo post sulla Scozia con qualche foto mia, ovviamente poi completerò il racconto!:)

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  2. Civita di Bagnoregio è davvero stupenda l 'abbiamo visitata in primavera durante le nostre vacanze in maremma e ci è piaciuta davvero tanto,Matteo poi si è fatto in discesa tutto il ponte correndo e io per la paura che cadesse l'ho seguito , a un certo punto ho temuto che rotolassimo giù come 2 palline ma in fondo ,in fondo è stato divertente.Ciao a presto

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  3. L'avevo detto io che dovevo andare in Umbria per il mio anniversario!!!!
    Bellissimo come sempre il tuo post!
    Hai fatto un giro nel sito che ti ho dato?
    Un abbraccio Sara.

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  4. che meraviglia questo borgo!
    e che peccato sia destinato a morire... insomma devo sbrigarmi ad andarci!!!!!!!!!! :)
    baci :D

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  5. Bello, bello, bello, qualcuno comunque recentemente me ne ha parlato spiegandomi infatti che assomiglia a Pitigliano ma che questo è destinato a sgretolarsi.....ora non ricordo chi era ma comunque il posto è da favola e in Umbria si mangia divinamente in questa stagione poi: Cinghiale, fagioli, bruschette, funghi ecc....Che fame a quest'ora!

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  6. @alehcim:Grazie, sono corsa subito a leggere, adesso aspetto la terza parte ;)!
    @Chiara71:Ma pensa un po' quante volte abbiamo rischiato di incrociarci ultimamente!Ma avevi scritto un post?
    @Sara73::)L'ho visto oggi e mi sembra davvero "favoloso"! ti ringrazio tantissimo per il consiglio, appnea organizziamo sarai la prima a saperlo!
    P.S Mi sa che mi conviene aprire una nuova tag, qualcosa dle tipo: "Consigliati da voi" siete le mie fonti di ispirazione!
    @Smile:Un abbraccio fortissimo...
    @Robertina: hai proprio ragione sai che mentre camminavo tra le viuzze e le case in tufo Pitigliano è venuto in mente anche a me? per quanto riguarda il civo hai proprio ragione, non ci sono dubbi!
    @Giulia: Lo è davvero, un posto favoloso!

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  7. E' bellissima questa piccola cittadina che purtroppo muore. L'abbiamo visitata diverse volte, in ogni stagione, e ci piace anche la bruschetta del bar e anche le fettuccine con i funghi porcini della trattoria sulla piazzetta.
    un bacio :-))

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  8. @Mina:Wow Mina sei una vera esperta. A quanto pare ero vergognosamente una delle poche a non conoscerla!
    Un grande bacio anche a te.
    @Silvia:Decisamente affascinante...

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  9. La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

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  10. Volevo dire che Civita di Bagnoregio è nel Lazio in Provincia di Viterbo.Ciao ciao

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    1. Ulp che errore!! In effetti ho la scusante che è talmente vicino al confine umbro che ci si potrebbe sbagliare! Comunque grazie mille per la precisazione, cambio subito la tag e la inserisco tra le mete laziali!!!!

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  11. il bello dell'italia? che x vedere un paese si paga 1,50 euro che schifo pagare x vedere un paeseVERGOGNA!!! NON SI PUO le cose di casa nostra bisogna pagare x vederle!

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    1. Ormai il prezzo per entrare è di 5 euro (3 euro in bassa stagione) per una famiglia può essere tanto, ma ne vale sempre la pena

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  12. Vivo a Roma da qualche anno ma ancora non sono mai stata a Bagnoregio! E' nella lista di cosa da fare.
    Passa nel mio blog, ti ho segnalata per i miei Liebster Award 2015 http://www.viaggiarteturismo.com/2015/05/liebster-award-2015.html#more

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