Tellaro e il polpo campanaro.

"C'era una volta, cento e cento anni fa, un piccolo paese fatto di tante casette colorate aggrappate a un ripido monte scosceso sul mare..."(...)

"Il mare a quei tempi, non era un posto sicuro. C'erano infatti i terribili pirati saraceni. Arrivavano di notte, silenziosi come fantasmi, sulle loro velocissime navi e, in quattro e quattr'otto, rubavano tutto quello che c'era da rubare e distruggevano tutto quello che c'era da distruggere.(...)
Per questo motivo, in tutti i villaggi della costa, di notte c'era sempre un uomo di vedetta sul campanile della chiesa, pronto a suonare la campana per dare l'allarme appena scorgeva sul mare delle barche a vela sospette.... "
da "Il polpo campanaro" di Beppe Mecconi.





















Siamo a Tellaro, che ci viene incontro con un vicolo che quasi precipita sulle case, alte e fitte, strette l'una all'altra come per difendersi da tristi sorprese in arrivo dal golfo.


 
 
Un paese di pietre e di barche, inginocchiato ai piedi della montagna ma con lo sguardo rivolto al mare. Dallo scivolo del porticciolo all'arco della marina barche ovunque, addormentate con la chiglia in su o protette da teli stinti dal sole, a pancia all'aria che ingombrano il porticciolo e invitano a sognare straordinarie storie di viaggi e d'avventura.
Una discesa continua fino alla Chiesa, tra fichi d'india accuratamente coltivati e cactus appiccicati alle facciate vecchie di quattro secoli.
Passeggiando tra i carrugi e i vicoli sempre più stretti da cui si intravedono gli scogli dove le tellaresi stendevano i panni al sole.
Girate per questi carruggi che sbucano in mare e poi sedetevi in un angolo tra i sassi della riva
raccomandava Mario Soldati, uno dei tanti grandi che qui venivano a pensare.















Seduti sugli scogli, con lo sguardo che abbraccia cielo e mare pare di essere su un'isola invece che su un lembo di terraferma. Di lontano si scorge PortoVenere e altre isole che spuntano come perle dal mare. Colori che prendono il cuore e non solo gli occhi.





















Sulla punta di uno scoglio San Giorgio si protende nel blu e pare sorreggere l'intrico di case alle sue spalle. Furono proprio le sue campane a salvare Tellaro quella strana notte di quattro secoli fa, una notte di tempesta in cui il paese silenzioso sprofondava nel sonno di chi ha sudato nei campi tra vigne e oliveti, una notte talmente brutta che anche la sentinella aveva preferito starsene al calduccio nel suo letto.

Fu proprio quella notte che secondo la leggenda le campane suonarono misteriosamente dando l'allarme al paese e mettendo in fuga i saraceni già pronti a sbarcare.
Il paese era salvo. Tutti andarono in chiesa per ringraziarela vedetta, ma, quando arrivarono, rimasero stupefatti, nel campanile non c'era nessuno. (...)

Chi aveva dato l'allarme? Chi aveva salvato il paese?(...) Con un po' di timore si avvicinarono e, immaginate la sorpresa, quando videro un grosso polpo che tirava la fune e continuava a suonare la campana...
Da allora in segno di gratitudine il polpo viene celebrato ovunque. Nelle storie, nei racconti mormorati sugli scogli, sugli stemmi e i bassorilievi all'ingresso delle case e ahimè, purtroppo per lui anche in punta di forchetta.
Lessato con patate e condito con olio di tellaro, olive e aglio ma anche all'inferno stufato con foglie di alloro, maggiorana, peperoncino, pomodoro e una spruzzata di vino bianco.
E mentre tutti insieme continuiamo la "caccia al polpo", la chiesa ci appare davanti come una prua di sasso. Qualcuno dice che prima o poi prenderà il largo;una ad una si porterà via le case, spinta dal vento che soffia sui panni alle finestre. Quasi fossero vele.
Magari, quando il polpo la lascerà andare...

Informazioni pratiche:
Tellaro è un suggestivo borgo sul mare a 3 chilometri da Lerici in Liguria.
Come arrivare
In auto:
Dall'autostrada A12: Genova-Livorno, uscita casello di Sarzana a km.6
Dall'autostrada A15: La Spezia-Parma, uscita casello della Spezia (Santo Stefano Magra) a km.5
A Tellaro con i bambini:
La leggenda del polpo campanaro offre un incredibile opportunità per divertirsi insieme ai piccoli esploratori che ameranno "la caccia al polpo" tra vicoli e carrugi.
A causa delle strade strette e delle scalinate sconsiglio l'uso del passeggino.
Da leggere assolutamente la versione fiabesca della leggenda scritta da Beppe Mecconi.












Commenti

  1. Tellaro... quanti ricordi!: un'estate in cui un'amica aveva preso una casa per tutta la stagione.... una Pasqua con un camper ed una multa.... una crostata alla nutella che valeva il viaggio!
    Ma perchè, perchè! ad ogni tuo post rimonta la voglia di uscire nella pioggia, metter in moto la macchina, e VIA!!
    Riguardo alla leggenda del Polpo Campanaro, mi perdonerai, son la solita incolta ignorante, ma io preferisco quello con le patate!;D
    DaniVS

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  2. ti ho scritto una mail dal mio personale , perche gmail non funziona non riesco a leggere le mail per cui se mi hai scritto...
    ciao!!

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  3. @Verde salvia:La crostata alla nutella me la sono persa ;)
    A proposito del polpo lo confesso, sono colpevole. Ieri sera tornando dalla costa azzurra abbiamo cenato dai Nonnigiramondo. Pesce, vongole e... polpo con le patate. Questa volta però invece che con l'olio di Tellaro è stato condito con i limoni di Menton!!;)
    Un abbrcaccio
    @Alleg:Mia cara non ti preoccupare. Vedrai che da qualche parte nel mondo prima o poi ci incontreremo ;) Un grande bacio e buone vacanze!

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  4. Ma quante ne sai??!!
    Baci,
    Maria

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  5. @Maria: No, no, quante ne imparo!:)
    Un abbraccio

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  6. Ciao! ho trovato il blog mentre cercavo sulla leggenda del polpo campanaro. Io sto scrivendo su Tellaro e altri belli borghi nel mio blog.
    Non ho viaggiato tantissimo come voi ma sono inamorata dei viaggi e d'Italia. (Mi dispiace non scrivere meglio l'italiano ma sono una studentessa del primo livello)
    Saluti!

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  7. Che bello vedere che si parla nel web della leggenda del polpo campanaro di Tellaro ... Complimenti per il Blog!
    Quando vuoi fai visita al mio... Comunque sono Eleonora da Tellaro!!!

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