The Bake Shop ghost. Il fantasma della pasticceria.



Miss Cora Lee Merryweather era la vecchissima proprietaria del miglior negozio di torte e dolciumi di tutto il  paese. Anzi, con tutta probabilità, dell'intero Stato.
La cioccolata del suo Mississipi Mud Pie era più scura del cuore del diavolo e il pan di spagna che preparava ogni giorno talmente leggero che gli angeli speravano potesse arrivare fino in cielo.
Paradossalmente il suo aspetto non rifletteva affatto la dolcezza delle sue straordinariamente deliziose creazioni. Aveva una bocca grinzosa come un limone e grigi capellacci avvolticchiati all'indietro in una rigida crocchia.
Ma questo non aveva alcuna importanza perchè lo sguardo di tutti era così irrimediabilmente perso dentro ai capolavori di cui traboccava il bancone, che difficilmente qualcuno si soffermava sul suo aspetto.


La vetrina era una sinfonia di succulente meraviglie:

soffici e fragranti torte meringate, scintillanti crostate di frutta, dolci allungati in innumerevoli strati friabili e croccanti e formidabili creazioni coperte di una glassa più fine e delicata di un merletto irlandese.
Quando Cora Lee morì e la gente realizzò che tutti quegli irresistibili desserts erano ormai solo un ricordo le lacrime sgorgarono  per il paese come cascate in piena.
Non c'erano parenti , niente, figli o nipoti, nessuna famiglia perciò il negozio fu venduto.

La prima acquirente fu una certa Gerda Stein che, si dice, cucinasse ottimi strudel e buone torte, sebbene ovviamente nemmeno lontanamente paragonabili a quelle di Cora Lee.
Il lavoro di una buona pasticciera, si sa, comincia poco dopo la mezzanotte così che alla mattina il bancone sia colmo di dolci e torte appena sfornate e dunque Gerda, cominciò subito a darsi da fare.
Ma già il primo giorno si ritrovò misteriosamente impicciata con una serie di sfortunati eventi.
Prima il forno che faceva le bizze e  poi il frigorifero rotto che fece andare a male il latte e il burro e costrinse Gerda a tener chiusa la bottega.
Poi, la seconda notte, uno scricchiolare di passi al piano di sopra la fece sobbalzare. La donna tese l'orecchio ma non sentendo più niente, ricominciò a lavorare. Poi  un tremendo sferragliare alle sue spalle la costrinse a girarsi per scoprire una spettrale  figura vagamente nebbiosa con i capelli grigiastri avvolticchiati all'indietro in una rigida crocchia.
"Vattene dalla mia cucinaaaaa"................

Il giorno seguente il cartello Vendesi era di nuovo agganciato al suo posto fuori dalla vetrina.

Ma questo e solo l'inizio. Di un libro bello, divertente, geniale, dolce, pauroso,  affascinante e commovente (ci credete se vi dico che alla fine ho persino pianto?), da sfogliare insieme ai bambini dentro a quel luogo incantato che è la cucina.
Dove quando gli ingredienti si mescolano, accadono cose magiche:  sbuffi di farina appannano l'aria come fantasmi e ditina appiccicose inventano mille e più storie. 

Sul libro:
The Bake Shop Ghost è il racconto  letteralmente delizioso di Jacqueline K. Ogburn.
Da leggere, come avevamo fatto con Gingerbread Pirates e How to make an apple pie and see the world (a proposito di quest'ultimo, l'illustratrice è sempre Marjorei Priceman che qui ci regala dei bellissimi acquerelli!) tra farina e zucchero.
Leggendo le recensioni  su amazon.com ho trovato una nota del padre dell'autrice che copia incolla la mail della figlia (non è una cosa dolcissima?) che gli scrive dagli Universal studios.
Grazie al Sig. Ogburn ho scoperto quindi che da questo libro (purtroppo solo in inglese) è stato tratto un cortometraggio oltre che un musical. So youtube potete trovare il trailer.
In fondo al libro trovate inoltre la ricetta  della torta al cioccolato, proprio quella che, alla fine, fa piangere il fantasma di Cora Lee nel giorno del suo centesimo compleanno.

 Una torta così squisita  e dolce da far venire le lacrime. Una torta come ne ha cucinate tante, ma che nessuno ha mai fatto per lei...

Commenti

  1. Che libro meraviglioso!!!! Grazie di cuore averlo presentato!!!! Un bacione! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao carissima, grazie a te per l'entusiasmo! Un abbraccio e un bacio grande alla bimbe. Sempre più belle!!

      Elimina
  2. Ma che bello! Ho scoperto da poco il tuo blog e quando riesco lo leggo sempre molto volentieri! sono anche io una grande appassionata di viaggi, anche se ora che la nuova arrivata 3G ha solo 6 mesi, siamo un po' limitati. Ho da poco aperto un blog in cui parlo delle mie passioni e delle Esperienze di Pancia che sto vivendo. Capisco bene quale sia l'impegno dietro ad ogni post ed apprezzo il tuo stile e la tua precisione. In ultimo ho deciso di insegnare l'inglese alle mie bimbe ed ecco che trovo una serie di suggerimenti su libri in lingua molto interessanti... grazie

    RispondiElimina
  3. che bello! Cora...come la mia bimba grande!
    è un nome che non si sente spesso in giro...mi piace poterlo ora associare anche a questa storia e a questo dolce, dolcissimo personaggio!
    grazie per la segnalazione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un nome bellissimo! Sì ora che mi ci fai pensare hai ragione... mi piace davvero molto!

      Elimina

Posta un commento