Venerdì mattina partiamo per una nuova avventura che ci farà calare questa volta, nelle vesti di minatori o forse è meglio dire 3 dei sette nani (non dico i nomi), alla scoperta della Miniera di Gambatesa,a bordo di un trenino che ci condurrà nel cuore della montagna.Ascoltate...Dunque la Miniera di Gambatesa e il suo museo minerario sono realizzati all'interno del Parco regionale dell'Aveto che comprende alcune delle cime più elevate dell'appennino ligure.Le attività minerarie si sono fuse conl’ambiente naturale circostante lentamente e con rispetto, in oltre un secolo d’attività ininterrotta, sino a dare l’impressione di essere qui da sempre.Arrivati al parcheggio inizia l'avventura...E' una bellissima giornata, l'aria è fresca e già appena arrivati l'atmosfera che ci circonda prelude alla magia delle ore successive. Abbiamo prenotato la visita per le 14:00 e c'è ancora tutto il tempo per esplorare curiosi i sentieri che circondano la minierae per un piacevole pic nic sul bel tavolo di legno dell'area attrezzata, di fronte ad un magnifico panorama.
Dietro di noi un vecchio carrello usato per il trasporto dei minerali e dietro , l'ingresso chiuso della miniera. In terra, la vista dei binari per il passaggio dei carrelli ci emoziona e no vediamo l'ora di entrare. Aj naturalmente è eccitatissimo all'idea di salire sul trenino che ci porterà ad esplorare la Miniera di Gambatesa. Attenzione attenzione, Gambatesa e non Gambadifuori o Gambadi legno come dicono i miei due uomini!!!! Tra l'altro l'origine del nome della miniera è carinissima. Dopo la sua scoperta infatti, i minatori dovevano fare molta strada a piedi per arrivarci perciò spesso dicevano: "Andiamo a gambatesa", ovvero sbrighiamoci; probabilmente la gentea forza di sentire questa espressione ha pensato che gambatesa fosse il nome della miniera e così è rimasto!!!Ma siamo pronti per entrare, dopo la visione di un breve filmato sulola interessantissima storia della miniera, indossiamo i classici caschetti gialli , felpe e per chi lo desidera grossi impermeabili gialli che per qualche ora ci trasformeranno in dei veri minatori e poi viaaa, tutti a bordo.il trenino sferragglia veloce e subito appena entrati nella montagna, il buio ci avvolge e la temperatura cala. Ebbene si, all'interno abbiamo la temperatura costantedi 14-16 gradi, per tutto l'anno!!Sento un brivido lungo la schiena, sarà l'emozione, e forse, anche un po' di adrenalina, lo ammetto, all'idea di percorrere 1 km sotto la montagna. ma è tempo di un attimo e subito prevale la curiosità!!Aj è tranquillissimo e nonstante il rumore assordante e i cigolii sinistri del trenino è felice emozionato. Dopo qualche minuto l'apertura si allarga un po' e il treno si ferma.da ora in poi percorreremo due livelli della miniera a piedi, in fila indiana, fermandoci ad osservare le meraviglie raccontata dalla nostra guida.
Solo un anneddoto: durante il cammino raggiungiamo una zona puntellata da sottili pali in legno. Tranquilli, non stanno ovviamente lì per "sostenere" la montagna ma per avvertire i minatori, con il loro scricchiolio, nel caso di cedimento. (Ovviamente questo pericolo oggi non c'è).E come si dice: Legno trema, minatore scappa.....E' tutto interessantissimo, la storia della miniera, l'estrazione del manganese, la vita dei minatori colpiti dalla silicosi e la scoperta che la miniera è attiva ancora oggi per l'estrazione del manganese. "Andiam, andiam, andiamo a lavorar..." Tra una pausa e l'altra cantiamo la canzone dei sette nani e racconto ad Aj lanostra visione della storia.Dopo circa un ora e mezzo siamo di nuovo sul trenino, un po' impolverati, felici e ancora emozionati. Alla fine dello stretto tunnel sentiamo nuovamente e con estremo piacere i raggi del sole sulla pelle e pensiamo con tristezza a chi in miniera ci passava tante ore.Ci togliamo, lo ammetto con un po' di dispiacere il caschetto giallo ma dentro di noi, conserviamo caldo il ricordo di questa bella avventura...E ora vorrei fare un ringraziamento speciale a Patrizia che fa parte dello staff della miniera. Non abbiamo avuto la fortuna di averla come guida, ci ha infatti raccontato che quando ci sono bambini la sua visita alla miniera diventa un po' speciale,si trasforma nele guida dei sette nani e si preoccupa di rendere la visita interessante anche per loro, eh si, mi avrebbe risparmiato un po' di lavoro.E' stata poi con noi gentilissima e ci ha fornito indicazioni preziose sulla zona. Se andate, non mancate di salutarla per me, non escludo che torneremo per una nuova visita della miniera, soloper ascoltare le sue spiegazioni "modellate" secondo le esigenze dei bambini. Grazie Patrizia!!
informazioni pratiche: MINIERAGAMBATESA.IT
La visita è adatta a tutti, salvo ovviamente a chi soffre di claustrofobia. I bambini sono ben accetti, anzi la miniera organizza gite anche per le materne ma forse direi che per il cambiamento di temperatura, il rumore del trenino e la durata del tutto è meglio che il bambino abbia almeno 2 anni. Mio figlio che ne ha due e mezzo si è divertito moltissimo, ovviamente come sapete, con la sua passione per i treni è stato sufficente l'andata e il ritorno per farlo felice. L'importante è trasformare la storia in una divertente fiaba e questo lo potete fare con l'aiuto di Patrizia!!!
COSÌ APERTI, COSÌ CHIUSI-
RispondiElimina…il mio passo è testo dedicato
a tutti i minatori in spinta…
Giace l’utile canto/
Del lavoro in miniera/
E sul cielo rosso in letargo/
Le colline/
Screpolavano in rapide/
E il tramonto/
Con tutti i suoi fantasmi/
Si attrezzava/
In fretta/
Immerso negli occhi lucidi/
E scosso da una fetta di Mondo/
Addentato/
Dal peso della fatica./
Il ricco minatore/
Ama il carbone nella sua faccia/
Ama il bianco del suo lenzuolo/
Cala il caldo sudario/
E le sue scarpe/
Allacciano di stelle./
Giace l’utile canto/
Del lavoro in miniera/
E sul cielo rosso in letargo/
Le colline/
Balbettano sale di sole nero…/
È alta la spinta è sceso il gruppo./
Da “Il cuore degli Angeli”
di Maurizio Spagna
www.ilrotoversi.com
info@ilrotoversi.com
L’ideatore
paroliere, scrittore e poeta al leggìo-