Oggi saremo a Lisbona, scendendo e risalendo per i suoi vicoli, tra un elevador e l'altro e sferragliando a bordo del mitico tram numero 28. Poi ci aspetta Belem e qui...
...un aroma di panna e cannella si sparge nella zona, all'ingresso di rua de Belèm, la lunga arteria turistica di Lisbona occidentale. C'è quasi sempre un po' di fila per entrare in questo luogo sacro della pasticceria mondiale sopravvissuto all'industrializzazione, alla vendita o al franchising. Siamo davanti alla Pastèis de Belèm, la fabbrica di quei peccati di gola portoghesi che sono i pastèis de nata, gli unici, gli originali.
Circa diecimila pasticcini artigianali, fatti totalmente a mano, vengono sfornati ogni giorno da lì, freschi e caldi, pronti per essere consumati in loco o venduti.Come ogni ricetta segreta, anche quella dei pastèis di Belèm è avvolta nella leggenda.
Pare che la formula magica sia invenzione dei monaci del vicino Monastero dei Jèronimos. Con la rivoluzione liberale, nel 1820, gli ordini religiosi furono estinti in Portogallo e i suoi conventi furono nazionalizzati. I lavoratori laici che vivevano in quei luoghi, tra cui i pasticceri, cercarono lavoro fuori. Si dice che il pasticcere dei Jèronimos, custode dell'antica ricetta, sia andato a lavorare presso una raffineria di zucchero delle vicinanze e così, nel giro di qualche tempo, i "veri pasticcini di Belèm" furono venduti al pubblico. Seguì un immediato successo che varcò i confini nazionali fino a New York e al Giappone.
Molti sono stati i tentativi di imitare il lavoro del pasticcere dei Jèronimos che si alzava la mattina presto per modellare i suoi piccoli capolavori di gusto così come gli aveva insegnato il frate inventore della ricetta, in grande segreto, chiuso nella sua stanza, senza mai lasciare entrare nessuno. Per proteggersi dalle imitazioni, il proprietario della pasticceria registrò in seguito il brevetto della ricetta che attualmente è conosciuta solo da tre persone: un pasticcere che da oltre cinquant'anni lavora nella casa di produzione e due fidi aiutanti. Tanta è l'importanza di questa specialità gastronomica lisboeta che i tre detentori del segreto hanno dovuto fare giuramento e firmare un atto in termini di responsabilità di non rivelare mai il segreto della ricetta. Il successo di queste paste così raffinate e gradite al pubblico è stato persino oggetto di studio. Pedro Clarinha, gestore della casa dal 1984, ne ha viste passare tante di richieste sotto le sue mani: dagli studenti delle scuole elementari ai dottorandi di Antropologia, incuriositi dal "fenomeno" pastèis di Belèm. E lo stesso Pedro è un appassionato della storia dei "suoi" pasticcini sì da conservare accuratamente tutte le stampe, i ritagli, le fotografie, le curiosità e gli autografi dei personaggi famosi passati da lì.
Ma cosa rende così irresistibili questi dolci alla panna e cannella? Il lavoro artigianale, innanzi tutto. Ancora oggi nella Pasticceria di Belèm la pasta è modellata a mano, nelle forme, da un gruppo di donne. Il resto lo fa la ricetta segreta. Sedersi al tavolo della Pasticceria è molto più che un rito turistico, è un piccolo ingresso nella leggenda gastronomica di Lisbona. Vista l'affluenza di pubblico, il locale è stato ampliato ed oggi è un vero labirinto di angoli con tavolini a non finire.(liberamente tratto da un articolo del sole 24 ore di C. Martino)
Volete provare a farli? Eccovi la ricetta, non sarà quella supersegreta, ma mi auguro che sia buona!!!
Ingredienti
pasta sfoglia
4 tuorli d'uovo
2.5dl di panna
1 cucchiaino di farina
100gr di zucchero
la scorza di 1 limone
cannella in polvere
zucchero a velo q.b.
Stendete la pasta sfoglia molto sottile e foderate uno stampo per muffins o piccoli stampini precedentemente imburrati.Preparate la crema mettendo i tuorli, lo zucchero, e la farina in una casseruola, aggiungete la panna, la scorza del limone e mescolate bene.
Mettete sul fuoco e portate ad ebollizione, quindi levate dal fuoco, eliminate la scorza del limone e lasciate raffreddare la crema. Riempite le "coppette" di pasta sfoglia con la crema e cuocete in forno già caldo a 225°C per circa 10/12 minuti.
Le pasteis devono risultare molto dorate con la superficie un pò caramellata.
Servitele tiepide spolverizzate di cannella e zucchero a velo.
Ovviamente fatemi sapere come sono venute!!!
Nnon potrò non provare a farle, sarei rimasta a Belem ed ogni volta che sento l'odore della cannella mi ricordo dei miei viaggi portoghesi, mamma mia. Sai che i tuoi post mi stanno convincendo ad andarci subito per la terza volta? potrei rinunciare addirittura al progetto di viaggio in Turchia. Amoro troppo il Portogallo ... prima o poi ci andrò a vivere, lo so!
RispondiEliminabelem è belem ma il fascino di Istanbul non ha prezzo
EliminaGiulia sei fantastica!!! Ma lo sai che prima di andare in Portogallo non mangiavo praqticamente dolci? Ma da allora...
RispondiEliminaMi hanno fatta impazzire tutti, dal bolo de arroz alla pasteis. Ed è proprio vero c'è poco da fare. Ho mangiato il pasteis in tutto il Portogallo, certo, buoni, ma mai, dico mai come quelli mangiatio alla nota pasticceria di Belem. un sogno. Tornerei lì solo per quelli e per incantarmi ancora per ore ad ammirare dall'alto la fantastica e gigantesca rosa dei venti, il mondo dall'alto.
Sta a vedere che mi fai venire voglia di tornarci anche a me? :)
Dieci punti però a favore della Turchia, ci siamo stati quasi due anni fa, una vera favola. Sul blog ho scritto solo un paio di post su Istanbul, una vera meraviglia. per non parlare del resto. Accidenti da quadno parlo con te mi sono accorta che nel blog ci sono un sacco di vecchie lacune. occorrerà rimediare. Un bacio grande