Nel cuore di Parma, tra piazze grandiose, palazzi , chiese, arte e cultura c'è anche un posto un po' speciale; se come abbiamo fatto noi avrete la bontà di andarci sappiate che state per entrare in un mondo diverso, fatto di magia, immaginazione, fantasia; state per entrare nel Castello dei Burattini!!
Ma cosa state aspettando lì sull'ingresso? Presto, chiudete gli occhi, datemi la mano e... seguitemi:
Bene, eccoci dentro, paghiamo il biglietto ed eccoci circondati da decine di vecchi burattini, Arlecchino, Pulcinella, Balanzone;
alcuni ci sono familiari altri meno ma non temete,qui abbiamo la fortuna di poterne conoscere la storia. E' un piccolo Museo e forse se visitate velocemente le cinque sale potreste apparentemente rimanerne delusi. Ho detto apparentemente. Questo è un posto fatto per sognare, immaginare, ascoltare. Eh si perchè fuori dalle sapienti mani dei burattinai queste teste di legno, è vero, non parlano, o almeno sembrano stare in silenzio; ma respirate profondamente, osservateli bene, tendete loro l'orecchio. Sssshhh, non vi sembra che vi stiano dicendo qualcosa?
Non vi ricordano la vostra infanzia o un mondo fatto di sogni, non risvegliano il fanciullo dentro di voi?. Chi, grande o piccino non è rimasto incantato davanti ad uno spettacolo di burattini. Entriamo dentro ad un'altra stanza, ci sono persino dei vecchi pupazzi dei cartoni, quelli che guardavamo noi qualche anno fa. Four, il mitico Uan di P. Bonolis
e i personaggi delle fiabe amate dai nostri piccoli. Io mentre aspettiamo di vedere lo spettacolo, mi sono seduta con mio figlio in braccio, nella sedia posta sapientemente davanti alla teca dei pupazzi e mio figlio ha potuto ascoltare le magiche fiabe davanti ai suoi stessi protagoisti e quando c'era il Lupo è corso per la sala per divertirsi e lasciarsi spaventare da un burattino appeso al soffitto.
E' stato davvero come entrare in una favola. In fondo all'ultima stanza due sedie e un semplice televisore raccontano la storia del teatro d'animazione dei Ferrari, mitica famiglia che il teatro da generazioni possiamo dire con certezza che ce l'ha nel sangue. Dopo averlo visto fate di nuovo un giro nel Museo e tutto vi apparirà con occhi diversi.
Alle 15:30 ci chiamano, entriamo in una porticina, , la Favola delle teste di legno sta per cominciare. Ci sediamo davanti ad un piccolo teatrino, un po' emozionati ma ssshhh, inizia lo spettacolo.
C'era una volta un ombra... Si si , non avete capito male, un ombra. Eh già, perché dovete sapere che i nostri bei burattini di legno, hanno antichissimi e nobili antenati, sparsi un po’ in tutto il mondo. Il teatro delle ombre è solo una delle tante branche di sviluppo del teatro d’animazione. Ed è così che comincia questa storia, proprio con un ombra; un ombra dietro ad un telo bianco, un ombra che si anima con pochi semplici movimenti sufficenti però a farla sembrare magica. ; Ma è solo l'inizio di una lunga e affascinante storia che la Compagnia dei Ferrari si è inventata e che porta per mano gli spettatori, mostrando loro il davanti e il dietro le quinte. Sul “boccascena” del teatrino si avvicendano pupazzetti, semplici sagome attaccate a una cordicella che si muove a ritmo di musica, fantocci dalle buffe e rigide movenze, i pupazzi che muovono la testa e la bocca fino alle bellissime marionette, dalle sontuose vesti, che si spezzano e si ricompongono guidate dall’abilità di chi manovra i fili.
Daniela convoilge il pubblico di adulti e bambini e restiamo tutti incantati e avidi di storie; "Ancora, ancora..." sembrano dire gli occhi del pubblico. Una grande rana verde illuminata dalla magia di una luce sputa coriandoli a forma di cuore sul pubblico, buio, luce, buio, luce, magia.
Aj non perde l'occasione per trasformarsi in un piccolo burattinaio e offre il piccolo braccino per muovere un pupazzo a forma di maialino; apre, chiude la bocca e fa il verso e si emoziona davanti agli applausi del pubblico. Sono così orgogliosa del mio piccolo artista!!!
E per ultimi arrivano i burattini. una carrellata di personaggi familiari, caricature, dialetto, amori, scherzi,comicità pura.
Lo spettacolo è finito,un applauso alla compagnia degli eredi del capostipiteItalo Ferrari, colui che soleva dire parlando dei suoi burattini: "Non sono io che parlo, ma loro che fanno parlare me".
Grazie per le emozioni che ci avete fatto vivere!!
E per finire...
Marionetta, fantoccio, burattino, pupazzo, sapete qual'è la loro differenza? No? beh, un motivo in più per visitare il Castello dei Burattini!!
Informazioni pratiche
APERTURA
Novembre – Febbraio: aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9.00 alle 17.00 Marzo – Ottobre: aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9.00 alle 19.00 Il Museo rimane chiuso il 25 dicembre e l’1 gennaio
BIGLIETTI
Intero: 2,5 Euro
Ridotto: 1,5 Euro: ragazzi fino a 14 anni e adulti oltre i 65, soci Touring Club, soci Bicicard, gruppi di almeno 10 persone, studenti universitari muniti di tesserino
Gratuito: disabili e loro accompagnatori, giornalisti, accompagnatori di gruppi di almeno 10 persone
Lo spettacolo "teste di legno", corollario della visita al Museo è incluso nel prezzo del biglietto, per informazioni sugli orari e i giorni :
Uffici: 0521/218873 Museo: 0521/031631 Fax: 0521/218876
Informazioni: castellodeiburattini@comune.parma.it
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