Magiche Cinque terre, gita a Monterosso

"
E’ la Liguria una terra leggiadra,

il sasso ardente, l’argilla pulita,
s’avvivano di pampini al sole.
E’ gigante l’ulivo.
A primavera appar dovunque la mimosa effimera.
Ombre e sole s’alternano
per quelle fonde valli che si celano al mare,
per le vie lastricate,che vanno in su,
fra i campi e rose, pozzi e terre spaccate,
costeggiano poderi e vigne chiuse".

V. Cardarelli
cinque terre


Cinque paesi sospesi tra mare e terra,tra sogno e realtà, aggrappati su scogliere a strapiombo, immersi in verdissime colline, un regno di natura e profumi selvaggi.


Un paesaggio unico al mondo, una perla preziosa in questa nostra bella Italia, una terra in cui uomo e natura convivono da sempre in straordinaria armonia.


Muretti a secco, vigne, pescatori e reti, valli e sentieri, sentieri che a percorrerli ci si sente mancare il fiato




A distanza di qualche anno Venerdì scorso siamo voluti tornare in questa terra meravigliosa, era troppa la nostalgia per i paesaggi incantati, i sentieri profondamente immersi nella natura, i colori, i profumi.

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Collage di Picnik7


Dopo aver percorso le strette strade che da La Spezia giungono alle Cinque terre decidiamo di arrivare fino all'ultimo, non certo per bellezza, di questi borghi incantati, ognuno con una propria identità, uniti dal verde del mare ma ciascuno così diverso, unico.




Già lo stesso nome di Monterosso evoca storie e leggende:


Qualcuno dice che derivi dalla colorazione che il promontorio assume durante gli incantevoli tramonti, altri invece dicono che esso derivi dalla colorazione rossa dei capelli del marchese Oberto I degli Obertenghi, detto Rufus, "signore del castello" e proprietario della zona; la collina venne chiamata dunque "u munte du russu" (il monte del rosso), eliminati gli articoli rimase semplicemente "munterussu".



C'è anche una triste storia d'amore.

Una leggenda narra di una festa in cui s'incontrarono un principe di nome Monterosso ed una principessa chiamata Riomaggiore. Si videro solo a quella festa, ma fu sufficiente per far scoccare subito un grande amore.
Abitavano però molto lontano l'uno dall'altra così un giorno, stanchi della reciproca lontananza, entrambi decisero di incamminarsi per potersi incontrare per la strada, il cammino era così difficile che i due s'incontrarono solo a metà strada quando ormai eran tutti e due molto vecchi.

Infatti, poco dopo il loro incontro i due morirono abbracciati.
Da allora la strada che porta a Riomaggiore, forse in loro memoria, viene chiamata "la via dell'amore".



Parcheggiata l'auto iniziamo a scendere verso il mare passeggiando per strade strette, solitarie in questo periodo fuori stagione. Ma dietro ogni locale, ogni ristorante, ogni stabilimento ferve l'attività; ci si prepara alla primavera e all'arrivo dei primi turisti che sempre più numerosi invaderanno le spiagge dorate, le botteguccie, i negozi di souvenir.

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E' un luogo da osservare con gli occhi spalancati, perchè qui tutto è importante, ogni particolare e lo sguardo si ferma ora qua ora là, incantato da centinaia di dettagli.

Persino una "normale" galleria può essere ricca di fascino.
Potete incontrarci un portone e sorprendervi scoprendo il mare e ancora piccole teche scavate nella roccia, e "vetrine" naturali dove ammirare le cose più diverse.

Collage di Picnik3



Una sinfonia di colori. Ancora la primavera non ci ha sorpreso con le sue infinite sfumature ma le case fanno già la loro parte. Qualcuna in bella mostra, qualcuna nascosta.


Collage di Picnik4
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E' un luogo dove ci si può stupire.

Collage di Picnik5



E finalmente arriviamo al mare, Aj corre felice sulla sabbia, salta gioca e il sole ci regala in anticipo i primi tiepidi raggi di sole.

La tentazione di sentire la sabbia sotto i piedi e tanta e così ecco qua, via le scarpe, giubbotto, sciarpa e...
Collage di Picnik 2



...siamo liberi di "volare"!!

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Dopo aver raccolto i nostri "tesori" ci incamminiamo ancora lungo un sentiero e dopo aver goduto di una merenda seduti ai tavolini di un piccolo bar sul mare, beandoci ancora degli ultimi raggi di sole prima del tramonto, proseguiamo l'esplorazione.



Ora marinai, ora pirati giriamo ancora per le strade deserte , strade lungo le quali soleva passeggiare il grande Montale, che trascorreva l’estate nel “ Paese roccioso e austero, asilo di pescatori e contadini…”



Ad un certo punto la strada tende a sinistra, di nuovo, verso il mare. Alzo gli occhi e allora rimaniamo impietriti di fronte al gigante di pietra che sorregge con grande sforzo una sorta di terrazza.

Collage di Picnik6


Ci fermiamo a chiedere ad alcuni pescatori che volentieri, nel grazioso dialetto locale, ci raccontano la sua storia.

" Ha quasi 100 anni!!!" ci dicono orgogliosi. " E' Nettuno lo sapete? Il Dio del mare!!"
14 metri per 1700 quintali!! La guerra e il mare l'hanno ridotto così, prima c'era anche una conchiglia sulla quale poggiava ed aveva le braccia".

La guerra e il mare.


Continuo a fare domande e spronati dal mio entusiasmo i pescatori continuano a raccontare:

"Adornava la Villa dei Pastine, che avevano fatto fortuna all'estero, in Argentina. E così tornati l'hanno fatto costruire, questo bel gigante".

Salutiamo con calore i simpatici pescatori, il volto abbronzato tutto l'anno , il volto di chi sul mare ci passa la vita.



Aj ride felice, per lui questo è un paese delle favole, tesori, giganti e persino "astronavi". Non riesco ancora a smettere di sorridere di fronte alla fantasia dei bambini e di godere dei loro magici occhi.

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E' l'ora di tornare a casa, ma non prima di un'ottima "fugassa" ligure, non prima di aver seguito con gli occhi il volo di un gabbiano, non prima di aver gettato un ultimo sguardo al verde smeraldo del mare, non prima di aver cercato di catturare tutto questo con una foto, per non lasciarlo andare.





[...] "Vedo il sentiero che percorsi un
giorno
come un cane inquieto; lambe il fiotto,
s’inerpica tra i massi e rado strame
a tratti lo scancella. E tutto è uguale.
Nella ghiaia bagnata s’arrovella
un’eco degli scrosci. Umido brilla
il sole sulle membra affaticate
dei curvi spaccapietre che martellano".[...]


E. Montale





Tornati a casa abbiamo tirato fuori i nostri "tesori" e ci siamo divertiti con questo:

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Consigli:



Il mezzo più comodo per raggiungere le Cinque Terre è senz'altro il treno.


Questa volta abbiamo voluto provare l'auto ma le strade sono strette e ripide e i parcheggi destinati ai non residenti sono giustamente fuori dai paesi. In estate immagino sia difficilissimo trovare posto.


Il treno da La Spezia ferma in tutti le 5 terre ed è comodissimo.



Se ne avete la possibilità scendete in uno dei 5 paesi e camminate lungo i sentieri che li uniscono. Alcuni tratti sono faticosi ma sarete ripagati da impagabili meraviglie.



Non esitate a parlare con gli anziani del luogo e con i pescatori, nessuno meglio di loro conosce le innumerevoli leggende di queste terre.



Passeggiate con calma, con gli occhi spalancati per cogliere tutta la bellezza di questi luoghi.



Per tutte le informazioni pratiche potete consultare

Cinque Terre

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You can find all the information about Cinque terre in English and in Japanese

here.


Commenti

  1. Your photos are so beautiful. And intriguing. I've always wanted to go to Cinque Terre. One day. One day.

    : )
    Jackie

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  2. Thanks a lot Jackie, I'm really happy to have you coming back!
    One day you'll come and Aj and Spud will play together, would be great don't you think?
    A big kisses to your little big boy!

    RispondiElimina

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