Svolto il piacevole rito giornaliero delle cinque crepes ci mettiamo in auto verso quella prospera e rigogliosa città non lontano dalla Germania ma ancora in quella dolce terra dove nidificano le cicogne e le case sono a graticcio, tra vigneti e colline,Strasburgo, la città delle strade.
Il primo impatto è quello di una città moderna, multietnica, ordinata, accogliente con la sua bellissima Gare che ci accoglie dopo qualche giro per cercare un parcheggio e vicino la quale lasciamo l'auto.
Ci incamminiamo subito nel cuore della Grande Île, zona dichiarata a ben ragione patrimonio dell'Unesco tra vicoli stretti, strade commerciali, piazze brulicanti di gente ma dove si può ancora scoprire il fascino di una casa a graticcio tra una abitazione moderna e l'altra.
Inevitabilmente ci troviamo sulla Grand Rue soffermandoci ogni tanto a guardare i negozietti o le bancarelle colme di souvenir e oggettini ricordo e dove ritroviamo con un sorriso anche le nostre amate cicogne.
Arriviamo in una piazza non troppo grande ed è allora che avvicinandosi c'è sempre qualcuno che la vede per primo, qualunque cosa stia facendo alza lo sguardo inebetito, il cuore si ferma e si rimane immobili a guardarla, la cattedrale.
Svettante, imponente, meravigliosamente gotica con le sue mille punte spigolose e i suoi ricami di ferro ci toglie il respiro e non si può far a meno di sedersi per osservarne ogni ricamo e lasciarsi incantare da tanta bellezza.
La sua unica guglia (la gemella non è stata mai realizzata) si solleva verso l'alto quasi a voler sovrastare i vicini palazzi che la circondano tutto intorno e che la stringono tra le braccia della città.
L'interno fa onore alla facciata e camminando ci sembra quasi di seguire la scia di un raggio di luce che penetra dalle meravigliose vetrate delle finestre e che illumina i drappeggi delle vesti delle magnifiche sculture.
Il grande orologio astronomico che riproduce la processione degli equinozi si trova proprio all'interno e stupisce ogni giorno migliaia di turisti che possono ammirarlo nei suoi meccanismi ingegnosi.
A me ricorda tanto quello di Praga e la sua triste leggenda.
Un putto alato, un fanciullo, un adulto e un vecchio sfilano davanti alla morte nella sua rappresentazione classica, con la falce in mano mentre batte inesorabile le ore. Gli apostoli, il gallo che canta tre volte, il globo celeste e le mille stelle fanno di questo orologio un vero capolavoro di abilità meccanica.
Usciamo alla luce ancora frastornati da tante meraviglie e questa volta saltiamo i meravigliosi sapori della cucina alsaziana a favore di un bimbo felice con il suo Happy Meal firmato Mostri contro alieni.
Nel primo pomeriggio siamo di nuovo a camminare, pronti a perderci per le vie della città. Le abitazioni moderne lasciano sempre più spazio alle case a graticcio e quasi per incanto ci troviamo di nuovo in quel mondo fatto di facciate pastello e tetti spioventi che proteggono i granai dove un tempo venivano fatte seccare le pelli.
Siamo proprio nella Petit France, con i suoi meravigliosi canali e i bellissimi salici piangenti, qui dove in passato abitavano e lavoravano pescatori, mugnai e conciatori.
E quale modo migliore di ammirare questo pezzo di città che quello di una rilassante gita in battello? Ci avviciniamo al capitano di fronte ad una barca con il tetto coperto e dopo aver chiesto scopriamo che è disponibile una gemella all'aperto vicino alla Cattedrale. Perciò ci incamminiamo nuovamente verso Notre- Dame, questa volta però percorrendo il lungo fiume. E' un piccolo marciapiede che costeggia l'Ill e che passando sotto i ponti (quattro per arrivare alla barca) ci regala una passeggiata bellissima e la possibilità per l'ometto di dar da mangiare a cigni e anatrine.
Fatti i biglietti eccoci a bordo con tanto di cuffie per l'audioguida che ci intrattiene lungo il percorso con la storia di Strasburgo e con qualche simpatico aneddoto. Aj adora le audioguide!!!
E' dolce scivolare sulle acque del fiume ammirare i ponts couverts che continuano a chiamarsi così nonostante nel XVIII secolo abbiano perso le loro coperture, con le quattro torri vestigia di antichi bastioni che vegliavano sull’indipendenza della repubblica strasburghese.
A pochi metri di distanza la grande chiusa costruita nel 1690 perché, in caso di necessità, permetteva di inondare tutta la parte sud di Strasburgo.
E' buffo perchè ad un certo punto per passare, la barca viene chiusa in un passaggio, l'acqua viene lasciata filtrare finchè non si raggiunge l'altezza del livello successivo e solo allora si può uscire e proseguire la navigazione. Tutto questo avviene nel modo contrario al ritorno.
La crociera è incantevole e ci riserva anche un momento di puro divertimento. Durante il percorso infatti il battello va praticamente a scontrarsi contro le fronde di uno dei numerosi salici piangenti che si trova in una posizione particolarmente vicina al fiume e così per un attimo ci sembra di essere nella giungla e le risate risuonano tra chi si trova dal lato sinistro del battello. Perciò che dire, se capitate da quelle parti non mancate di sedervi a sinistra!!
Terminata la crociera ci godiamo ancora un po' la città girovagando senza meta.
Lasciamo Strasburgo con un ultimo sguardo ad un riflesso in uno specchio, pochi chilometri e siamo di nuovo tra filari e soffioni; au revoir Strasburgo, ma solo per poco, domani saremo di nuovo qui.
Dove? Solo una fotina :)...
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uno splendido viaggio e grazie delle belle immagini
RispondiEliminaGrazie Carmine e benvenuto sul blog, fa sempre piacere avere un esperto del settore...
RispondiEliminagrazie per avermi fatto passeggiare con voi per le strade di strasburgo e farmi rivedere/rivivere la Petite France che letteralmente adoro!!! bacioni e buona serata!! :))
RispondiElimina@Smile cara mi fa molto piacere scoprire volta volta che amiamo gli stessi posti. Un bacio affettuoso alla piccola e buona notte!!
RispondiEliminaCiao Mammagiramondo, ben tornata e complimenti per le tue sempre precise descrizioni sai che mi hai fatto venire voglia di organizzare un viaggio qui! Che belle le case a graticcio!Buona notte!
RispondiEliminama sei bravissima a spiegarea a descrivere brava!! :)
RispondiElimina@Robertina, pensaci l'Alsazia è un Coup de Coeur!!
RispondiElimina@Alleg67@, troppo gentile cara ma l'importante è che mi diverto, è un modo per fare lo stesso viaggio due volte no?:)
sono davvero belle le foto che hai scattato!
RispondiElimina@grazie Chiara, il merito è anche di Babbogiramondo!!!
RispondiEliminaBelli i salici piangenti! A me sarebbe piaciuto passarci attraverso! :D
RispondiElimina@Elisa, guarda sembra una cavolta e mi rendo conto a volte (spesso) di essere un po' infantile, ma ci tornerei anche solo per quello!!!
RispondiEliminaP.S Sono contenta di averti qui e non vedo l'ora di avere un minuto per leggermi con calma anche il tuo blog, quando si ritorna dal w.end sono sempre un po' incasinata!!! Un saluto e a presto!
Oddio, allora il tuo bambino ha sentito l'audioguida dove parlava il pirata (che molto italiano non era!) :-)
RispondiEliminaQuando mi stufavo della voce gutturale dello speaker italiano giravo anche io sulla versione per bambini!
Posso lasciare un consiglio per chi volesse visitare la città? Noi abbiamo deciso di soggiornare in un B&B a 15 minuti di macchina, tra l'altro è l'ideale per chi viaggia con figli o magari in due coppie con bambini, visto che è ampio e ha anche la cucina ed il salotto.
Si chiama Un soir d'été, la casa è magnifica, la colazione abbondante ed i proprietari hanno una figlia piccola, quindi credo siano in grado di dare una mano a chi viaggia con bambini al seguito.
Metto il link alle fotografie che ho scattato alla casa, spero possa tornare utile a qualcuno: Un soir d'été