Sapori di Marrakech. Seconda parte

Seduti ai tavolini di un bar.

Marrakech si snoda davanti a noi come in un libro di mille e mille pagine da sfogliare velocemente, per catturare il più possibile dettagli, emozioni, sensazioni.

E' un alternarsi di colori, suoni, profumi;

un turbine di musiche esotiche e parlate incomprensibili. E' il canto del muezzin, che richiama i fedeli alla preghiera, è la prima brezza del crepuscolo che rende l'aria più lieve, i profili illuminati dei palazzi che si colorano di rosa, lo sguardo della gente.

strade di Marrakech

E' un riempire gli occhi per non dimenticare.

Sul tavolino del caffè il tè è ancora bolllente, le foglie si adagiano sul fondo del piccolo bicchiere di vetro, l'aroma di menta si diffonde nell'aria, essenza stessa del Maghreb...

Il rito del Tè alla mente a Marrakech

Un antico proverbio beduino recita:

“Un bicchiere di tè è niente, due bicchieri è da poveri, tre vanno bene, quattro fanno piacere, cinque sono proibiti, sei sono meglio di tre”.

Mi bagno le labbra con il nettare ambrato, il sapore fresco dolcissimo che mi riporta ad altri tempi,sapore di deserto, di ospitalità, di viaggi.

Il rito del tè accompagna più volte al giorno i popoli magrebini, fumante e dolcissimo, preparato con cura secondo poche precise regole, una vera arte.

Ma il tè è anche un simbolo di unione, di amicizia, del ritrovarsi seduti insieme intorno al mida, il tavolino basso, circondati da cuscini e con i piedi su un tappeto dai toni di colore acceso, fuori o a casa con la famiglia, intorno al corano e ai compagni di preghiera.

Tutto l'universo è nella teiera.

Poi d'improvviso uno dei petit taxi color deserto rallenta la corsa sulla strada polverosa e si ferma a pochi passi da noi. La sorpresa è arrivata.

Allungo la mano per indicare a Aj la macchina, non capisce, la guarda curioso, l'aria interrogativa, un lungo infinito attimo e poi lo sportello che si apre.

Quando per primo un volto familiare si affaccia all'esterno, mi guarda, sorride incredulo, commosso, non è ancora sicuro, mi abbraccia stordito.

Di nuovo alza la testa, quasi per controllare che la nonna non sia sparita, come quando si è fatto un bel sogno che si dissolve non appena si aprono gli occhi.

Ma lei non è un illusione del sonno è lì, insieme al Nonno, alla Zia.

Ci avviciniamo lentamente come a voler gustare ogni attimo di questo bel momento, poi finalmente ci si stringe in un abbraccio, gli occhi lucidi, il sapore della felicità.

Aj insieme alla Zia Monster

Si fa il giro dell'Hotel, la terrazza,un breve relax in piscina ma poi subito tutti pronti per scoprire e ricoprire insieme la Città Rossa e poichè è quasi ora di cena, cominciando proprio dai suoi sapori.

Aj e Nonnagiramondo in piscina

Se vuoi scoprire i segreti di un popolo, siediti a tavola e mangia come lui.

Conoscere la cultura gastronomica di un paese è la chiave giusta per cominciare a esplorare tradizioni e usanze lontane, culture nuove, rituali sconosciuti. Un ottimo modo per comprendere, se possibile, alcune delle sue tradizioni.

La cucina marocchina ha quasi duemila anni di storia che racchiudono in essa tanti differenti modi di cucinare provenienti da paesi diversi, lontani.

Arabi, turchi persiani, dentro ai piatti marocchini c'è una parte intera di mondo che porta con sè le proprie tradizioni, i propri gusti, dall'agrodolce ai sapori speziati, dagli aromi forti alle combinazioni inusuali.

SDC13572

Il cielo si avvolge di colori speciali, le ombre delle palme paiono allungarsi, come una visione spettrale che affascina e dà i brividi.

Lascio che il moleskine con gli indirizzi dove mangiare rimanga muto nella borsa, stasera seguiamo un'altra voce, quella dell'istinto, del caso.

Ci chiudiamo alle spalle il clamore della Medina e troviamo un piccolo ristorante con i tavolini all'aperto, il proprietario ci accoglie con un sorriso.

Gran parte del menù è dedicato ad uno dei cibi più comuni in Marocco e ben noto anche nei paesi occidentali, il cous cous.

Si tratta di chicchi di grano duro macinato grossolamente. Ancora oggi in molte regioni del Nord Africa la semola viene bagnata e lavorata grossolanamente con le mani fino a ridurla in piccoli chicchi che vengono poi passati al setaccio.

Le donne si radunano in piccoli gruppi e passano giornate intere a preparare grandi quantità di chicchi che si lasciano poi seccare al sole su delicati teli bianchi.

Non è raro ai giorni nostri assistere, soprattutto nelle case berbere (e l'ho visto io stessa) a preparazioni di questo tipo anche se ovviamente la produzione oggi è in gran parte meccanizzata e il prodotto già finito viene venduto nei mercati di tutto il mondo.

Come tutte le cose però, la preparazione manuale, soprattutto legata alla tradizione come in questo caso ha delle note di un fascino incommensurabile.

La cottura avviene poi attraverso l'uso di un recipiente apposito, il taseksut in berbero o più comunemente chiamato cuscussiera.

Si tratta di una pentola allungata e di forma bombata all'interno della quale si cuociono le verdure e la carne che generalmente accompagnano il piatto. Sopra di essa viene collocato un apposito recipiente forato contenente il cous cous che si cuoce quindi grazie ai vapori del brodo sottostante, accogliendone profumi e sapori.

Il nome, che significa letteralmente pestare, macinare, ricorda però anche il rumore che fanno i grani di semola mentre cuociono, cus, cus...

Si può trovare cous cous di pollo, di agnello, di montone ma anche vegetariano, fatto semplicemente di verdure. Una specialità particolare è inoltre il cous cous di pesce in salsa agrodolce con uvetta e cipolle piuttosto diffuso soprattutto qui in Marocco.

Cous Cous marocchino

Accompagnamo questo splendido cibo a delle omlette al formaggio senza rinunciare però ad un altro piatto tipico della tradizione magrebina, la Tajine.

La Tajine prende il nome dal particolare tipo di tegame usato per la cottura. Si tratta di una pentola in terracotta dalla forma rotonda il cui coperchio è a forma di cono.

Grazie a questo tipo di forma gli alimenti all'interno, al solito carne e verdura vengono cotti quasi a vapore, donando però un sapore stufato alquanto diverso da quello della cottura tradizionale.

Nella tradizione la tajine viene posizionata su un braciere e cotta molto lentamente. Quando lasceremo il Marocco più "civilizzato" guidando verso Fes ci capiterà più volte di assistere a questo tipo di cottura (e anche di assaggiarla).

Tajine che cuoce sul braciere alla cascate d'Ouzoud

Per usare invece questa pentola sui normali fornelli occorre utilizzare un rompifiamma o appositi moderni Tajine dotati di fondo in acciaio.

La Tajine prevede un infinita varietà di ingredienti che vanno dagli accostamenti più classici come il manzo con i piselli o l'agnello con i carciofi a quelli più particolari come l'agnello con le prugne, il pollo e limoni in salamoia o il vitello con i datteri.

L'attesa è lunga, come preannunciato dall'ottimo francese del proprietario, il cibo viene preparato sul momento, ma è piacevole aspettare insieme, raccontandoci la giornata, le prime impressioni, tra un bat bot,un oliva verde e una nera.

Bat bot, olive verdi e olive nere marocchine

Mentre mangiamo il buio cala sulla città, le luci illuminano la Koutoubia, i cantastorie cominciano a raccontare le loro leggende eroiche, gli gnawa pizzicano le corde dei loro gimbri.

La Koutoubia di notte a Marrakech

Le luci di Piazza Djemaa el Fna

Alla fine ancora il tè, bollente, ricco, lasciando che lo spirito della vecchia e magica Marrakech scenda a scaldarci il cuore.

Informazioni pratiche:

Dove mangiare:

A Marrakesh c'è davvero l'imbarazzo della scelta.

Dalle Pizzerie ai Mac Donald's, dai ristoranti di lusso (sempre comunque con prezzi per noi decisamente normali) alle bancarelle della Piazza.

Lasciatevi guidare dall'istinto ma non siate troppo schizzinosi anche se naturalmente è bene usare i soliti classici accorgimenti per evitare spiacevoli disturbi.

Considerate che in Piazza per quanto il cibo sia fresco, i piatti vengono comunque lavati all'interno di una grande bacinella la cui acqua non viene cambiata per tutta la sera.

In molti locali il lavaggio delle stoviglie è, per usare un eufemismo, davvero "poco accurato".

Se volete andare sul sicuro scegliete i ristoranti più lussuosi o quelli delle Riad più note (ne trovate moltissimi su internet).

Qualche indirizzo:

Catanzaro

46, Rue Tarik Ben Zayad, Guéliz 40000 Marrakech Tel: +212 5 24 43 37 31

Per una classica pizza cotta in forno a legna. Ottimo consiglio di una cara amica (chi può saperlo meglio di lei che in Marocco ci vive), ci siamo trovati benissimo.

Anche Aj ha gradito molto la sua petit pizza a misura di bambino.

Una atmosfera davvero magica la trovate a

Le Marrakchi

52, rue des Banques, Marrakech

proprio sulla Piazza di Djemaa El Fnaa. Un ristorante a più piani con le vetrate che si affacciano sulla magnifica piazza.

Il locale è illuminato da sole candele (c'è una ragazza che per tutta la sera non si occupa che di cambiarle continuamente), l'atmosfera davvero magica e il cibo ottimo.

Per provare l'atmosfera di una Riad il

Cafè Arabe,

184, rue Mouassine Medina, Marrakech, Marocco

Meraviglioso, anche se di notte un po' difficile da raggiungere poichè occore inoltrarsi nei vicoli dietro la Piazza oppure il più comodo

Riad Omar

22, rue Bab Agnaou - Medina, Marrakech

La Riad non è delle più lussuose, non ho visto le camere ma il ristorante non mi è dispiaciuto.

Si mangia sotto dei tendoni romantici, cuscini ovunque e cibo buono.

In Piazza Djemaa El Fnaa:

Senza usarele posate, dal simpatico 117 !!

Assolutamente da evitare il Cafè de France ottimo per osservare Djemaa el Fna sorsegggiando un tè (molto meglio però il Cafè Glacier) ma pessimo per la cucina, la pulizia, la scelta e il servizio del ristorante all'ultimo piano.

Infine per quanto riguarda i bambini dedicherò un post esclusivamente a cosa vedere e cosa mangiare con loro.

Leggi anche:

Profumi di Marrakesh, prima parte

Commenti

  1. GRAZIE, GRAZIE per farmi scoprire tanti posti così belli!
    Quando ho voglia di rilassarmi passo da te ed inizio a sognare ad occhi aperti
    Se passi sul mio blog c'è una sorpresa per te
    Serene giornate a tutti
    nonnAnna

    RispondiElimina
  2. sono contenta che sia andato tutto bene!!!
    ancora AUGURI!!!!!!
    un abbraccio!!
    grazie per la citazione!! :)

    RispondiElimina
  3. Condivido la tua passione per i viaggi, a dicembre parto per il Kenya..un bacio

    RispondiElimina
  4. ciao e ancora auguri!
    sorpresa riuscita alla grande,
    complimenti come al solito: nella storia ho sentito i profumi di Marrakech con te!
    grazie per la tua visita
    baci

    RispondiElimina
  5. ciao mammagiramondo!
    sei bravissima. viaggiare è stupendo e un arricchimento impagabile per tuo figlio.
    COmplimenti e sono felice di poter seguire i tuoi viaggi e soprattutto i tuoi consigli.
    Mi raccomando scrivi presto le indicazioni sui posti dove andare e mangiare con i bambini!!!

    RispondiElimina
  6. Stupendo,mi é venuta l'acquolina in bocca!sempre di più mi dico che quando avrò dei bimbi,voglio che possano crescere come Aj..con gli occhi pieni di meraviglia per tutti i posti che vede!siete una bellissima famiglia :)
    un abbraccio
    Daniela
    ps:Petra é stupenda,che bello se ci andate il prossimo anno..!

    RispondiElimina
  7. Affascinante, come sempre!
    Mi piace come riesci a fermare il tempo con foto e parole, come il sogno del tuo bambino, che tenero!

    Anch'io sono d'accordo con te, la cucina è un modo per accostarsi alla cultura di un popolo, è bene aprirsi a gusti e accostamenti differenti dal proprio, anche questo è un modo per arricchirsi.
    Ho letto con attenzione della tajine, credo che il sapore del cibo con questo sistema di cottura si concentri e sia molto appettitoso, poi ho visto in rete come è fatta la couscoussiera, guarda qui, c'è una ricetta:
    http://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=100619
    Pensi che si possa cucinare il cous-cous in una padella adatta per cuocere a vapore?

    Grazie per gli spunti e le idee, anche per le letture dei bambini.
    Credo proprio che prenderò il libro di Mandela e poi non posso che incoraggiarti a riaprire il blog dedicato ai libri e ai lavoretti da fare coi bambini, so che il tempo è poco, ma sarebbe un'iniziativa bella, uno scambio tra mamme e altre idee e contributi ci permetteranno di arricchirci sempre più, pensaci Daniela!
    Ti abbraccio,
    Amalia

    RispondiElimina
  8. Bentornata !!Sapevo che il marocco ti sarebbe piaciuto.Bellissime le foto !!Cowboylandia è piaciuta tantissimo a Matteo soprattutto la canoa ,ho perso di contare i giri che ha fatto,grazie per tutti i suggerimenti.Bene anche la Sicilia!

    RispondiElimina
  9. wowooooow! che voglia di tornare in marocco!!!

    RispondiElimina
  10. @NonnAnna:Grazie a te di vero cuore carissima, mi fa davvero tanto tanto piacere!
    @ Alle:Grazie a te per gli ottimi consigli, mi dispiace solo che non siamo riuscite a incintrarci. Comunque ci sarà sicuramente una prossima volta!!:) un bacione
    @Angie: benvenuta! Sono sempre contenta di trovaere nuovi viaggiatori. Spero di leggere delle tue avventure.
    @Mina: grazie Mina, mi fa sempre tanto piacere quando passi da qui.
    @wwm:hai ragione, davvero un arricchimento prezioso e tu da mammagiramondo lo sai bene.
    Perdonami se non sono ancotra riuscita a mandarti la mail, domani provvedo subito così "partiamo"!
    @Daniela: Appena si decide la data sarai la prima a saperlo. Un bacione e grazie!

    RispondiElimina
  11. @Amalia: grazie per i tuoi commenti che mi danno sempre tanti spunti per "conversare" insieme.
    Dunque la tajine ha veramente un sapore molto particolare e sò che comunque in mancanza dell'apposito tegame si può preparare anche con la pentola a pressione. In rete si trova diverse ricette come ad esempio quella del pollo con frutta secca e miele che prima o poi proverò.

    Invece per il cous cous, ti confesso che noi usiamo quello che si trova al supermercato e che non ha in pratica bisogno di cottura.
    Ovvero lo si mette in una ciotola e ci si versa sopra il liquido bollente che lo fa subito cuocere (se poi ti interessa ti mando le due ricette di nonnagiramondo.
    Invece per cuocere quello non precotto puoi usare una pentola con sopra uno scolaposta.
    A proposito grazie del link!!

    Infine per il blog sui libri ti ringrazio per il sostegno, appena ho chiuso giusto un centinaio di altre cose lo riaprirò certamente, ci tengo davvero tanto.
    fammi sapere per il libro di Mandela, io aspetto per domani mattina una nuova consegna di Bol :)

    RispondiElimina
  12. @Chiara: Sono felicissima che Matteo si sia divertito e aspetto di leggere il post e vedere le foto sul tuo blog!
    Domani passo anche a godermi la terra di tante bellezze superba!!
    @bstevens: benvenuta! Ti capisco perchè sono una cronica di mal d'africa!

    RispondiElimina
  13. Che bello e soprattutto che invidia! Sono stata in marocco una vita fa ma con il tuo racconto mi hai proprio fatto venire voglia di tornarci con tutta la famiglia!

    RispondiElimina
  14. carissima, io purtroppo ho un enorme problema: non mi piacciono moltissime spezie quindi questo mi preclude d'assaggira tutto indistintamente... :(( ma quello che ho mangiato in Tunisia, anche in mezzo al deserto, e penso sia abb. simile alla cucina marocchina, è sempre stato assolutamente delizioso! la cucina araba in generale mi piace moltissimo, adoro il cous cous e l'hummus mmmm che fame!!!
    la foto di Aj e la zia è stupenda! avrei voluto assistere alla scena!!
    un bacione e un abbraccio!!

    RispondiElimina
  15. Finalmente sono riuscita a legegre qualcosina del tuo viaggio...ti ho pensata tanto quei giorni e non vedevo l'ora di vivere il tuo viaggio attraverso il racconto!
    c'è sempre qualcosa di magico, riesci a trasmettere anche le più piccole emozioni e sfumature che il paesaggio offre......semplicemente stupendo, come sempre e come solo tu riesci a fare!
    Ti abbraccio forte forte ed un bacione al tuo bellissimo Aj :)

    RispondiElimina

Posta un commento