Che frenesia nel saltare da una casella all'altra, seguendo il capriccio dei dadi, nel passare da questa a quell'oca per raggiungere l'ultimo di quegli ospiti di cortile!"
Il testamento di uno stravagante di Jules Verne
William J.Hypperbone, nato dalla fervida fantasia di Verne era stato in vita un appassionato giocatore del Gioco dell'Oca.
Aveva persino ideato una cartina composta di sessantrè caselle in cui aveva distribuito gli stemmi degli Stati Uniti d'America, ripetendo quelle dell'Illinois tante volte quante era necessario per coprirle tutte.
Non stupisce perciò che alla sua morte avesse deciso di lasciare la sua immensa fortuna al vincitore del più grande Gioco dell'oca che si fosse mai visto prima.
...Sei persone estratte a sorte sarebbero state le pedine viventi in questo nuovo Gioco e avrebbero dovuto spostarsi da uno Stato all'altro a seconda di quanto avrebbe stabilito la sorte attraverso il lancio dei dadi...
Chissà dunque cosa avrebbe pensato l'eccentrico milionario americano se si fosse trovato lo scorso fine settimana ad oltrepassare con noi il portale di Via XX Settembre a Mirano...
Come in un ideale viaggio nel tempo pare di entrare in un paese di cento anni fa.
Ai margini delle strade una accanto all'altra si accostano coloratissime le bancarelle, al centro acrobati, saltimbanchi e orchestrine suonano note dal ritmo irrefrenabile,tutt'intorno aleggia il profumo delle caldarroste, del vinbrulè dei prosciutti e salami freschi.
C'è aria di fiera a Mirano, i carabinieri mantengono l'ordine e controllano i prezzi, lo strillone propone il gazzettino al costo di un bottone, le maestrine accompagnano le scolaresche, le servette si rincorrono tra tessuti e cappellini.
Ovunque, nascosta sotto i grandi teli bianchi delle tipiche bancarelle in legno, ai margini della strada, sui grembiuli delle gentile signore, starnazzante al ritmo di musica, di carne o posticcia, compare l'indiscutibile protagonista della festa, l'Oca.
Di legno, di terracotta, di tessuto, il candido animale figura in ogni dove, nelle tovaglie, nei prodotto gastronomici, sopra i piatti e i bicchieri creati appositamente per questo straordinario evento, la Fiera dell'oca che accompagna questa dodicesima edizione del Zogo dell'oca di Miran.
E' un crescendo di emozioni che ci colgono passeggiando tra notai e signorotti, carrettini e vecchie biciclette, gigantesche oche in legno che sembrano far capolino dai romantici portici fino ad arrivare alla Piazza, tripudio di bandiere e stendardi, cartelloni e insegne del passato.
D'improvviso, si spalanca il coperchio di una vecchia scatola del Gioco dell'oca e si entra nel favoloso mondo del Zogo dell'oca di Miran.
La Piazza è un unico grande tabellone composto da sessantatrè enormi tavole rialzate da terra e disposte ad ovale come a creare una grande passerella di centotrenta metri.
Ed è qui che torniamo Domenica mattina, dopo la cena di sabato a base di risotto d'oca e melograno, dopo le infinite partite giocate muovendo tre piccole ochette di cartone, dopo un risveglio dolce e una passeggiata tra i colori d'autunno nel Parco del nostro bellissimo Hotel, qui a due passi da Venezia.
Entriamo in Piazza accompagnati dalla musica della banda, l'aria carica di allegria ed emozione in attesa della prima parte del gioco, quella che stabilirà l'ordine di partenza delle sei squadre rappresentanti le frazioni di Mirano.
La folla si riunisce intorno ai dodici metri del palo della cuccagna, tra gli abiti scuri spiccano quelli colorati dei cuccagnari che nell'attesa del via si esibiscono su e giù in numeri mozzafiato.
E' il momento di cominciare, i cuccagnari rappresentanti ogni squadra si arrampicano rapidi verso il cielo, pronti a staccare il sacco contenente il numero che deciderà chi comincia per primo.
Più che una gara, è una festa, tutti applaudono, gridano, incitano i giocatori tra risate e musica fino a che tutti i sacchetti sono stati staccati.
Mi fermo a parlare con Renzo che ha introdotto qui il gioco della cuccagna , ascolto rapita mentre mi racconta la storia di Mirano, dell'oca, del palo della cuccagna, della passione che ci mettono questi ragazzi e mentre parla gli brillano gli occhi.
Mi saluta con un vecchio detto,
Chi no magna l'oca a San martin nol fa el beco de un quatrin.
E il quatrin è proprio ciò che vince la squadra che giungerà per prima alla casella numero sessantatrè, la più abile, ma anche dotata di un fortunato lanciatore di dadi; conquisterà il premio "l'Oca dell'anno" ed una vincita in denaro che, a sua discrezione, dovrà devolvere ad una associazione benefica o sportiva.
Ancora un giro per le strade gremite di gente, tra un assaggio e un viaggio nel passato, un po' di fieno ai ciuchini, uno spritz e una pizza da Ae Oche proprio davanti alla Piazza.
E' quasi l'ora, mostriamo i nostri biglietti e siamo già seduti in tribuna mentre sotto di noi centinaia di personaggi sfilano con i vestiti ritrovati in soffitta, gonne lunghe e acconciature raccolte, calzoni al ginocchio e morbide casacche, bambini con il cerchio ed eleganti figure in tabarro, lo splendido elegante mantello lungo fino al polpaccio.
Poi la voce del presentatore annuncia l'inzio della partita, la banda esegue il rullo di tamburi e l'enorme dado rotola giù per la piazza. Finalmente si muove la prima gigantesca pedina...
Verde, giallo, arancione,si va avanti e si torna indietro, accompagnati dalla musica e dai giochi. Il ponte, il pozzo, l'osteria rappresentano solo alcuni degli accidenti o pericoli lungo il percorso e che vedono le squadre confrontarsi in competizioni divertenti e spettacolari.
Il tiro ai barattoli contrastato da uno enorme scudo a forma di oca, la gara degli zoccoli dove due squadre si trovano impegnate in una corsa contro il tempo, i piedi dentro agli zoccoli e il primo della fila reso cieco da una mascherina e ancora il trasporto della mela senza usare le mani, il classico tiro alla fune, la vestizione della contadinella e altri innumerevoli e spettacolari giochi che coinvolgono il pubblico mentre la tensione cresce mano a mano che le pedine si muovono sul tabellone.
Ma quando la pedina sembra avvicinarsi troppo alla casella numero sessantrè non illudetevi che il gioco sia finito, c'è sempre la morte che accompagnata dalle tristi note del suggestivo requiem della banda fa tornare il malcapitato alla partenza.
Dopo novanta spettacolari minuti cessano i giochi e il dado diventa caldo. La pedina che per prima transiterà sulla casella numero sessantatrè sarà la vincitrice.
Cala la sera, le luci risplendono sulla Piazza illuminata, il tempo segnato dal grande orologio del campanile.
Musica, colpi di scena, suspence, un fortunato tiro di dadi e in un tripudio di applausi vince per la prima volta in dodici anni il verde di Zianigo.
Sono gioia, abbracci, entusiasmo per la vittoria, senza invidia, senza rivalità.
L'immaginario William J.Hypperbone voleva lasciare la sua fortuna al vincitore del nobile gioco dell'oca d'America, Mirano dona i suoi soldi a chi ne ha bisogno...
Informazioni pratiche:
La Fiera dell'Oca e la dodicesima edizione del Zogo dell'oca di Miran si sono tenuti a Mirano il 14 e 15 Novembre 2009. In ogni edizione c'è sempre qualcosa di nuovo grazie a Roberto Gallorini che ha portato per primo il gioco in Piazza e tutti i ragazzi della proloco.
Si tratta ovviamente di un evento che coinvolge un intero paese, gli abitanti, i cuccagnari, gli artisti di strada e i figuranti. Mi sento perciò di dover ringraziare tutti, per la gentilezza, la disponibilità, il Sig. Renzo per l'intervista.
Finalmente una vera Fiera dove si respira aria di festa, gioia, allegria passione per un gioco antico come quello dell'oca.
Innumerevoli le attenzioni per i bambini, dal gioco del sabato tutto per loro, i burattini, gli spettacoli e i giochi.
E' con il cuore che consiglio perciò per il prossimo anno questa meravigliosa fiera a tutti colori che hanno voglia di divertirsi, di fare un salto nel passato e naturalmente, di giocare...
PRO LOCO di Mirano
Tel. +39 041 432433
Fax +39 041 5702138
e.mail: gallorini.roberto@tin.it
Tel. +39 041 432433
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e.mail: gallorini.roberto@tin.it
Come arrivare a Mirano (Ve)
In auto prendendo l'autostrada A4 , direzione Venezia ed uscita a Dolo-Mirano.
In treno fermandosi alla stazione ferroviaria di Mestre e poi con l'autobus fino a Mirano.
In aereo scendendo all' aeroporto Marco Polo di Venezia.
Dove mangiare:
Per una cena speciale ottimo il Ristorante dell'Hotel Leon D'oro dove il menù è stato ovviamente a base d'oca.
Dove alloggiare:
Da leggere:
Ciao ma che week end fantastico!!! chissà che bello vedere tutti gli abitanti negli abiti d'epoca e assistere al gioco dell'oca ... troppo bello!!! sarebbe bello poter viaggiare sempre ma noi non sempre possiamo!!! tra pochi giorni dai bambini della mia scuola arriverà Stanley ... l'ho preparato, colorato, plastificato e messo nella busta ... ti farò sapere ... ciao e a presto Patrizia
RispondiEliminaOh my god! ... Ci siamo sfiorate e non saperlo ... sono stata a Mirano con il Generale sabato pomeriggio (mia mamma abita in zona) abbiamo accarezzato con lo sguardo le stesse bancarelle, abbiamo goduto lo spettacolo della vezzosa Mamma Oca sui trampoli e del suo baffuto accompagnatore a cavallo di un'oca ... e per pochi secondi, minuti, ore o solo pochi passi non ci siamo incontrate! Incredibile! A proposito grazie per le foto ;-D che io sabato mica lo sapevo che dovevo accompagnare mammà a Mirano... Smack
RispondiEliminal'anno prossimo non mancherò! troppo bello il segnale stradale con le ochette, per non parlare dei costumi e del tabarro! e quanto buono è il ragù d'oca?? un bacione carissima!
RispondiEliminaMa che gita meravigliosa. Sembra di essere in una favola. Chissà quanto si è divertito Aj?!!! E acnhe voi... naturalmente.
RispondiEliminaE' sempre bellissimo leggerti
Un bacione
Complimenti, sempre piena di idee.
RispondiEliminaUn abbraccio
Maria
Ciao Mammagiramondo, ne avevamo sentito parlare anche noi, ma Sofia è ancora un pochino piccola per apprezzare, grazie dei tuoi suggerimenti, prendo nota per il prossimo anno sicuramente.
RispondiEliminaAl prossimo viaggio
Non ne avevo mai sentito parlare di questa grande festa del gioco dell'oca, wow!
RispondiEliminaChissà come vi sarete divertiti, grazie per aver condiviso questi bei momenti,ciao!
davvero incredibile non avevo mai sentito parlarne ma ora che ho visto le foto me lo sono messo in agenda .Ciao a presto un bacione !
RispondiEliminaVendo OCHE in legno artigianali fatte completamente a mano,originali della città di Mirano.Nuove,disponibili varie misure,colori e forme,possibilità di averle anche grezze per il fai da te e decoupage.Molto belle da esporre in casa,sia per interni come complemento d'arredo sia all'esterno come arredamento da giardino. Veramente molto belle e fatte in maniera completamente artigianale Il prezzo parte dai 80 €,dipende dalle misure e dalla quantità ordinate.
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