Locanda del Feudo, suggestioni e piaceri

E' rassicurante alla fine di un viaggio trovare un luogo capace di trasmettere il senso di un autenticità viva e remota.
Una strada nascosta tra le pieghe di colline, dove regna intatta la natura che porta alla scoperta di silenzi incantati, castelli, borghi medievali e abbazie.

Il nero della notte appena scesa lascia solo immaginare le macchie boscose e i verdi pascoli che circondano il borgo, qui, dove il fragore dell'autostrada sembra lontano anni luce e l'unico rumore forte è il suono dei passi che risuonano lungo il vicolo acciottolato.
Pochi metri dentro a Castelvetro e la Locanda ci appare come un rifugio sula strada del viandante.Quasi un balzo all'indietro nel tempo quando gli antichi viaggiatori cercavano un luogo dove riposare le stanche membra e rifocillarsi con un pasto caldo.

Sedersi a tavola vuol dire iniziare un viaggio dentro il viaggio.
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I piatti dischiudono una festa di sapori, ci raccontano di prodotti tipici che inebriano il turista, come il divo parmigiano reggiano e l'aceto balsamico,  incontrastato protagonista.

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Rimandano a immagini di luoghi, alla sapienza di produttori, ci raccontano la storia della gente del luogo.
Pochi metri dalla Locanda la torre di Castelvetro ospita l’acetaia e mentre mi perdo dentro al sapore mi pare di sentire ogni profumo, ogni sfumatura che per quarant’anni ha imbevuto questo oro nero dal colore così profondo, che è passato da un legno all’altro, dal caldo al freddo assorbendo dall’aria antichi profumi e sapori che ora esplodono nel piatto spinti dal calore del risotto e della carne.



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E’ fermarsi ad assaporare ogni sfumatura preziosa, lentamente, senza fretta, mangiando bene e godendo ogni minuto di un’atmosfera magica, la suggestione di un luogo, le pietre sulle pareti che paiono raccontare  storie di un giorno lontano.
E’ prendersi tutto il tempo, per giocare, ridere, scherzare, chiacchierare di cose piccole e grandi ma non abbastanza da non entrare dentro a questo piccolo mondo, noi tre intorno alla tavola.
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E quando la stanchezza si fa sentire, quella della notte, della giornata lunga, del viaggio e forse anche dell’ottima scelta di vini il piacere di trovare ancora una volta l’atmosfera calda di un ambiente unico, accogliente, prezioso.

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Prendere un libro a caso sulla mensola della scrivania, sedersi sul divano per raccontare dei piccoli segreti della giornata, sussurrati in un orecchio dolcemente e accarezzare il viso di un bambino mentre abbraccia Morfeo, augurandoli un sonno ricco di sogni straordinari.
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Poi, nel silenzio della notte mi affaccio alla finestra aperta sul vicolo e di lontano getto lo sguardo alla torre illuminata mentre il cuore batte forte per l’emozione…
Informazioni pratiche:
La Locanda del Feudo si trova nel villaggio etrusco di Castelvetro, un piccolo gioiello tra le colline vicino Modena.
E’ possibile abbinare al soggiorno in suite moltissime interessanti attività, dalla visita di un acetaia a quella di un caseificio dove si produce parmigiano reggiano, da un giro in Ferrari ad una degustazione di vino tra i vigneti.
Trovate tutte le informazioni pratiche sul sito.
La locanda per i bambini:
Al Ristorante Roberto e Andrea, gentili proprietari della locanda non avranno problemi a preparare piatti più semplici come hanno fatto per Aj.
Nelle suite è possibile richiedere la culla per gli ospiti più piccoli.
Dall' Autostrada A1 uscire a Modena Sud, girare a destra direzione Modena, avanti 100 mt girare a sinistra direzione Castelvetro poi seguire le indicazioni. Si attraversano le località: S.Vito e Castelnuovo Rangone ed infine si raggiunge Castelvetro di Modena.
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A pochi passi dalla Locanda del Feudo, la Vecchia dispensa è il luogo ideale per conoscere tutti i segreti dell’aceto.
Oltre ad acquistare aceti di ottima qualità è possibile visitare l’acetaia nella torre e ovviamente acquistare i diversi prodotti.
Quello che abbiamo imparato:
L’aceto si ottiene attraverso un processo inverso rispetto al vino.
Le botti contenenti il mosto cotto vengono posizionate quindi non in cantine ma piuttosto soffitte, in ogni caso stanze dove è assente umidità e che al contrario sono sottoposte agli sbalzi di temperature stagionali. L’aceto balsamico comincia a scurirsi dopo almeno un anno. I prodotti a basso costo che si trovano nella grande distribuzione contengono caramello, necessario per anticipare i tempi.
Per riconoscere un aceto balsamico di qualità si può controllare gli ingredienti scritti sulla bottiglia che sono in ordine di quantità decrescente. Il primo deve essere il mosto cotto e non deve invece essere presente caramello. Al contrario di quello che molti credono l’aceto balsamico dà il suo meglio accostato a piatti caldi. Bene quindi l’aceto con le fragole ma insuperabile accanto ad un risotto o sopra un arrosto caldo…
Non si finisce mai di imparare.

Questa zona dell'Emilia Romagna è un posto che consiglio con il cuore. Mangiare bene, perdersi in borghi senza tempo ma anche imparare come nasce l'aceto o come si fa a fare il parmigiano reggiano. E per tutti gli sportivi, imperdibile una visita alla Galleria Ferrari di Maranello...


Commenti

  1. ma tu mi vuoi prendere sempre per la gola? è vero, l'aceto balsamico è una favola sulla carne, sul filetto poi... la morte sua! ;-)
    che bella la zona di Modena, è che essendo così vicina a volte non si tiene in considerazione!
    un bacione

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  2. che bel blog!bellissime foto!!viaggi belli belli^_^
    piacere, soribel

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  3. Un altro meraviglioso racconto e un altro prezioso suggerimento per scoprire un bel borgo! Grazie!

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  4. Che posto da sogno!!!!!!

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  5. Ciao Mammagiramondo
    come sempre mi fai sognare!!!
    grazie e se hai un attimo di tempo passa dal mio blog che hai un piccolo premio da ritirare
    Bacioni Patrizia

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  6. Come mi piacerebbe essere lá per Pasqua!
    che fortuna aver assaggiato il VERO aceto balsamico, qui spacciano per 'balsamico' qualunque liquido scuro dal sapore un po' acido e addizionato di caramello, tra poco anche la cocacola avrá questa definizione...

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  7. @Smile: pensa che io invece sulla crane non l'avevo mai provato! Con il risotto alla parmigiaana poi ti garantisco che è favolo. certo è che ci vuole l'aceto giusto... ;)
    Bacione
    @Soribel: Benvenuta e grazie!
    @EleVi: Sono contenta di poter dare qualche suggerimento utile. un abbraccio.
    @Sara73:Si, davvero suggestivo, e la cena... ;)
    @Patrizia: Arrivo!
    @Morgaine: Davvero? Parlando con la proprietaria dell'acetaia ho scoperto che invece loro lavorano più sul mercato estero che quello italiano. Tantissimo negli Stati Uniti ma anche in europa. Sembra che gli italiani non rinunciano ai vestiti ma risparmino tanto sulla qualità del cibo ;)

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