Napoli per bambini: il Vulcano Solfatara


Li chiamano Campi Flegrei che in greco significa ardenti.
"Terre infernali" ribollenti di miti e leggende oltre che di vulcani e fumarole da cui si innalzano inquietanti fumi sgorganti dalle profondità più segrete della terra.
Siamo a Pozzuoli,  area vulcanica soggetta a bradisismo  a solo una manciata di chilometri da Napoli . 
Un territorio affascinante per gli amanti dell'archeologia ma anche per i bambini, perchè dentro a fangaie, camini, pozzi e rocce puzzolenti la scienza si mescola inevitabilmente con la fantasia. 




"La regione da cui sono sorte tutte le antiche favole poetiche intorno al Paradiso e all’Inferno” J.W Goethe
Lasciate l'auto al parcheggio e dopo aver fatto i biglietti inoltratevi lungo il sentiero  in salita che conduce al Belvedere. Una strada bianca circondata dal verde tipico della macchia mediterranea punteggiato di querce lecci, acacie e profumato di mirto e  ginestre e altissime e incantevoli orchidee. 


Qua e là si sentono cantare gli uccelli e  da un momento all'altro ci si aspetta di incontrare un gruppo di capre, pecore o montoni intenti placidamente a brucare l'erba e ...
"Ma scusa  perchè proprio le capre?" interrompe mio figlio.
Beh, non so, forse perchè secondo alcuni è proprio qui che Ulisse e i suoi compagni  si ritrovarono faccia a faccia con il terribile ciclope.
"Ma chi, Polifemo?"
Bravo, proprio lui. 

illustrazione dal bellissimo volume Il grande libro dei miti greci

Secondo alcuni infatti fu proprio qui che vivevano i terribili giganti dediti alla pastorizia e dove Ulisse riuscì a fuggire solo grazie alla  sua proverbiale astuzia.
" Forte! Ma dove sono i vulcani?"
Proseguite ancora per qualche centinaio di metri e vi renderete facilmente conto che in realtà  la fitta vegetazione nasconde un formidabile deserto di roccia da cui in alcuni punti emergono inquietanti sbuffi che lo trasformano in un gigantesco calderone. Non è difficile credere che a pochi passi da qui secondo Virgilio sorgesse proprio l'entrata agli inferi... 



Dopo aver ammirato la distesa dall'alto tornate indietro e scendete verso la bocca grande per continuare l'esplorazione da vicino.
Il vapore irrompe magicamente dalla terra brillando con sfumature giallo, rosso e arancio dovute alla miscela di zolfo, antimonio e arsenico che vengono fuori insieme al getto di vapore prima di depositarsi sulle pietre.
" Che spettacolo! Però c'è un puzzo terribile!"
In effetti pare di essere nella gora dell'eterno fetore. Un tanfo ripugnante che sale su dalla terra come un pentolone di millemila uova marce, il caratteristico odore dell'acido solfidrico.
"Ma non fa male respirarlo?"
No anzi, in epoca romana proprio qui alla solfatara c'erano diverse grotte  che venivano utilizzate come sudatori oltre che come aerosol naturali sopratutto per i bambini con problemi respiratori.
Secoli dopo e precisamente nell'ottocento vennero addirittura costruite delle stufe in muratura.
Se volete vederle lasciate dietro di voi la bocca grande (e quella piccola)  e proseguite pochi passi lungo il percorso. 

Le chiamano il Purgatorio e l'Inferno a causa delle diverse temperature all'interno.
Lasciate le stufe è tempo di esperimenti. 
Raccogliete una pietra  e provate a lanciarla sul terreno.
"Che strano, suona come se sotto fosse vuota!"


Esatto, il rimbombo è quello tipico delle cavità aperte. In realtà questo vuoto non esiste, essendoci solo 10 metri al di sotto uno spesso strato duro ma il suono vuoto è dovuto  alla disgregazione di rocce e sedimenti ad opera dei gas.
Però  a dirla tutta una cavità in effetti c'è, il pozzo, poco più in là ,che veniva utilizzato sia a scopi termali che per l'estrazione di allume.

"Mamma guarda, ci sono anche le sabbie mobili! E che cos'è quella strana macchina che si vede nel mezzo?
Subito davanti al pozzo si estende la fangaia , quello che resta di un antico  lago vulcanico dove si mescolano acqua piovana, vapori e argilla e che ha effettivamente l'aspetto di una gigantesca distesa di sabbie mobili. 

L'area è recintata ma voi comunque per sicurezza pensate solo a cose felici...
Quell'insolito apparecchio che vedete all'interno  invece non è altro che una macchina per inscatolare l'argilla per esportarla in giro per il mondo (e che  trovate in vendita anche allo shop del parco).

Terminate il percorso ad anello seguendo le indicazioni per l'uscita dove trovate un shop e un bar per un minibreak prima di continuare  a inseguire le tante  storie e leggende che riempiono di magia questi straordinari campi ardenti  napoletani.
DA NON PERDERE NELLE VICINANZE:
  • Baia sommersa dove esplorare l'Atlantide campana a bordo di un battello sommerso e ritrovare il fenomeno del bradisismo.
  • Il Tempio di Serapide. L'antio macellum che ha rappresentato per secoli l'indice metrico più prezioso per misurare il bradisismo.

  • Il Rione terra, abitato fin dal II secolo a .C sgomberato negli settanta a causa della crisi bradisismica e oggi in via di restauro.


A NAPOLI:

INFORMAZIONI UTILI:
La solfatara si trova a Pozzuoli (Na) pochi chilometri a nord ovest di Napoli.
Tariffe ingresso:
adulti 7 euro
bambini 5-12 anni: 4,50 euro
Parcheggio interno: 2 euro
Consigliata la visita guidata compresa nel prezzo del biglietto. Telefonate per informarvi sugli orari delle guide a disposizione.
Per la visita indossate scarpe chiuse e in estate cappellino e occhiali da sole.
Vi consiglio di evitare le ore più calde .
La Solfatara può essere una meta molto  interessante per i bambini più grandicelli mentre immagino che probabilmente l'odore pestilenziale potrebbe disturbare i più piccolini.
Assolutamente sconsigliato portare i cani (abbiamo lasciato Charlie in appartamento) perchè il terreno è a tratti bollente e la visita risulterebbe troppo pericolosa.
In alcuni periodi dell'anno il sabato sera sono in programma suggestive visite serali allietate da un insolita cena geotermica...
Se ci andate fatemi sapere. Trovate maggiori informazioni sul sito.

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Commenti

  1. Prima il castello di Napoli, poi il mondo sommerso e poi questo....il post di baia è stampato da tempo come memo viaggio :P io segno ....

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    1. Grazie Barbara, sei sempre un tesoro! :-)
      Un abbraccio grande!

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