Transilvania on the road: lungo la Transfăgărășan


Me ne sono innamorata prima ancora di vederla, leggendola in quelle preziose pagine ritrovate che la figuravano  come un lungo e ardito  nastro arrotolato sui monti.
Bramavo il momento di salire, il vento fortissimo, il brivido che ci avrebbe colto  dentro ad una strada folle che si arrampica su alte vette sfiorando paesaggi mozzafiato.
Come sarebbe stato?  Mi domandavo.
Noi quattro, ad arrampicarci sulla Transfăgărășan, una delle strade più belle del mondo...?


E finalmente il martedì eccoci lì, con  Sibiu alle spalle e il cuore trepidante a guidare attraverso la regione sassone della Transilvania.
Dietro ai soliti affascinanti carretti, le pecore  e i cani che attraversano  e  le anziane signore che vendono succo, grappe e formaggi ai margini della strada.
Lentamente, lungo la via incantata.



Poi in un attimo tutto scompare, le rare case scrostate, i pastori distesi accanto ai covoni di grano, lo scalpitare degli asini stanchi, le braccia alzate dei bimbi sulla strada.
Si comincia a salire e subito appaiono decine e decine di alberi tinti da infinite tonalità di colori autunnali.
Un incendio luccicante, un foliage così intenso e acceso e brillante da apparire dipinto.
La scenografia ideale per una  caffè (lode al bollitore da viaggio)  e  una merenda accompagnati dal fascinoso crocchiare delle foglie.




Torniamo quindi sulla strada mentre mano a mano che si sale gli arbusti divengono più radi fino a scomparire del tutto.

Adesso è un mondo di rocce impervie a dominare il paesaggio e far sembrare la strada un lungo nastro dipinto.
Il vento è sempre più forte, la temperatura si abbassa notevolmente e lastre di ghiaccio scintillanti decorano qua e là la montagna. E cascate e calanchi ondulati e immensi precipizi che ci fanno tremare.



Fermati, devo guardare...


Davanti e dietro di noi e sopra e sotto ci sono decine di formidabili curve che  appaiono come una intricata pista di automobiline.


Qualcosa da togliere il fiato, di folle, spaventoso eppure selvaggiamente bello.
E in alto  a punteggiare il cielo come un impossibile miraggio una cigolante macchina rossa ornata dalla inconfondibile pubblicità della coca cola.


Una improbabile telecabina danzante sui monti Făgăraș. 



Il nostro viaggio sui Carpazi prosegue con continue soste.
E' impossibile non fermarsi dietro ogni curva, tra sole e ombra, sassi ed erba bruciata, neve e ghiaccio per osservare la strada da ogni prospettiva.


E infine, proprio quando pensavamo di aver visto tutto e che niente potesse ancora stupirci la strada torna per un momento piana e dentro un'ampia ansa sulla sinistra  ci appare davanti un incantevole lago.

Il Balea, specchio sospeso tra i massi, mosso da un vento gelido che lo fa sembrare mare.
E' qui che ogni inverno viene costruito un hotel interamente fatto di ghiaccio.
Dall'altro lato si apre invece quella che appare come una lunga galleria che  ogni primo novembre chiude e pertanto ci è impossibile passare dall'altra parte.
Scopriamo che per oltrepassare i monti dobbiamo quindi non solo tornare indietro ma circondare i Carpazi insinuandoci attraverso un lunghissimo passo  che ci permetterà di arrivare in Valacchia, nostra prossima meta..
Sappiamo che impiegheremo ore e ore e che di notte non sarà affatto facile trovare il castello che abbiamo prenotato per la sera ma... non è forse questo il bello di viaggiare ?
L'avventura , il brivido, l'imprevisto che ti fa prendere la strada meno battuta?
continua...
Informazioni Utili :

La Transfăgărășan (sulla mappa è la 7c)è la strada asfaltata più alta della Romania voluta e fatta costruire da Ceausescu in soli quattro anni e mezzo e inaugurata il 20 Settembre 1974.
E' una strada folle che in circa 90 chilometri di strette curve e spaventosi burroni  scavalca i monti Făgăraș, l'imponente massiccio disteso tra Valacchia e Transilvania.
Una trasmissione televisiva britannica nel 2009 l'ha dichiarata una delle più belle strade del mondo e vi garantisco che percorrerla è un emozione unica.
La strada viene teoricamente chiusa da Novembre a Maggio ma in realtà è possibile salire anche in questo periodo (noi l'abbiamo percorsa il 4 novembre), sempre verificando le condizioni atmosferiche e solo se la vostra auto ha  anche pneumatici da neve, arrivando fino in cima da entrambe le parti salvo dover tornare poi  indietro perchè la lunga galleria non illuminata (quasi 1 km) che la divide a metà è chiusa.
Se ci andate in questo periodo vi consiglio di percorrere la parte che va da Nord a Sud (da Sibiu, tanto per intenderci) mentre se la fate in primavera o in estate potrete farvela tutta e arrivare agevolmente dall'altra parte a due passi dalla splendida fortezza di Poenari vero castello di Vlad (prossimamente).
In alternativa potete salire in auto fino alla Cabana Balea cascada (km22)e proseguire con la vetusta funivia... oppure a piedi lungo un sentiero che in circa due ore e mezzo arriva fino al Lago Balea.
Qui trovato un ristorante  e ogni vigilia di natale viene inaugurato l'hotel di ghiaccio.
A brevi tratti la strada è priva di protezioni ma procedendo lentamente (non è così stretta) non avrete problemi (mi raccomando prudenza) salvo che ovviamente il guidatore non soffra di vertigini...


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Intanto siamo appena tornati da cinque splendidi giorni nella meravigliosa Val d'Ega, come sapete sponsor di Viaggiare è il mio peccato,  tra piste da sci, pupazzi, ciaspolate e gare di slittino. Nei prossimi giorni  tutti i  dettagli (e un video!) insieme ai consigli su cosa fare e come organizzarsi per trascorrere una vacanza sulla neve insieme ai vostri bambini.  




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Commenti

  1. wow!
    e non aggiungo altro che tanto sono le foto a parlare!

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  2. Viaggi Rajasthan con La feste dei colori e tigri  Conosciuta come la festa dei colori, della gioia, dell'amore e del divertimento, in tutto il Paese adulti e bambini aspettano questa ricorrenza che autorizza a schizzare e colorare gli altri per le strade. Il Festival che celebra i colori 06 di marzo. I festeggiamenti prevedono canti, balli e lancio di polvere colorata per le vie delle città e dei villaggi. Le persone con i volti dipinti si trasformano in veri e propri arcobaleni e si buttano reciprocamente addosso secchi di vernice o polvere colorata.

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