In viaggio contromano: il club dei lettori viaggiatori sulla Route 66.

Il Club dei lettori viaggiatori riunito nella libreria Liblab
©Stefania Guerri

Questo è l'appassionato resoconto dell' incontro dei lettori viaggiatori, il club per chi ama leggere e viaggiare. I protagonisti della serata di Ottobre sono stati In Viaggio Contromano di Michael Zadoorian e la Route 66. Se vuoi saperne di più leggi il post sulla presentazione del Club.


Questa volta ci siamo seduti in cerchio. Venerdì sera, mentre la pioggia scosciante ticchettava sui vetri della libreria, io, Babbogiramondo e una trentina di entusiasti lettori viaggiatori abbiamo trascorso la serata a parlare delle avventure di Ella e John, a leggere e commentare le frasi che ci hanno colpito, a raccontare storie personali d'amore e di vita sorseggiando cioccolata calda e bevendo tisane.
E abbiamo viaggiato. Con il cuore e con la mente, da Chicago a Los Angeles ma anche nei grandi Parchi e più in su, dentro a quella valle che all'alba si infuoca di rosa e ti strappa il cuore, in avanti e contromano.
E come fossimo dentro ad uno degli stravaganti locali che punteggiano la Route 66, tra una chiacchiera e l'altra abbiamo gustato muffins, cheescakes e una delle Carrot cake più buone che abbia mai assaggiato.
Devo dirvelo ancora una volta quanto sono felice di aver deciso di fondare questo Club?

IN VIAGGIO CONTROMANO
di Michael Zadoorian


 Ella e John Robina sono  due vecchiardi strapenati, una con più problemi sanitari di una Nazione del terzo mondo e l'altro così demente da non sapere nemmeno che giorno è.
Nonostante tutto e tutti la coppia decide (o meglio Ella decide..) di "fuggire" da Detroit a Disneyland passando dalla route 66. Un ultimo viaggio a bordo del loro vecchio camper, il Leisure Seeker, lo stesso che un tempo si rallegrava delle voci dei loro bambini.
Un viaggio rocambolesco fatto di momenti difficili e avversità ma anche di attimi di una dolcezza tenera e delicata, distesa tra presente e passato, dove sempre  si insinua morbidamente l'amore, quell'immenso sentimento che unisce due metà e insieme le rende una persona intera.
Un libro struggente, affascinante, commovente  che oltre ad emozionare riesce anche a divertire perché ogni momento difficile è sempre avvolto da un'aura di leggiadro  umorismo.

Ma al di là del fascino dei due personaggi, di quella strada che fa da sfondo all'intera vicenda, che da sempre mi incanta e che due mesi fa è diventata parte di uno dei road trip più belli che abbiamo mai percorso, c'è qualcos'altro che mi ha colpita di in Viaggio Contromano ed è la straordinaria potenza di alcune frasi.
Dal tempo che in vacanza rallenta come in un sogno, che salta fuori in mezzo a ricordi passati e presenti e di pecore che brucano l'erba da qualche parte in mezzo al Colorado (lo citavo anche qui, vi ricordate?), a quando Ella e John, giunti al chiosco di frutta di una delle tante ghost town, se ne stanno in silenzio nel camper, a bere succo e mangiare uva e salatini al formaggio  e lei se ne esce con questo capolavoro.

"È bello, così, è bello tacere. Parlare rovinerebbe tutto. Per un attimo, potrei piangere dalla felicità. È per momenti come questo che amo tanto viaggiare, la ragione per cui ho sfidato tutti. Noi due insieme, come siamo sempre stati, senza parlare, senza fare niente di speciale, semplicemente in vacanza. Lo so che niente dura, ma anche quando ti rendi conto che qualcosa sta per finire, puoi sempre voltarti indietro e prendertene ancora un po’ senza che nessuno se ne accorga"

Boom!
Non trovate che in queste poche righe, sia racchiuso il vero senso del viaggio?
Ciascuna di queste frasi e ne potrei citare mille (ma vorrei lasciar spazio anche alle vostre opinioni), offre tanti diversi spunti di riflessione. Dai motivi che ci spingono a partire, alle riflessioni sulla vita, sull'amore, sul senso di alcune cose in apparenza piccole eppure immense.
Durante il nostro incontro abbiamo chiacchierato di cosa si prova l'ultimo giorno di un viaggio, dell'importanza di far caso ai momenti felici che in vacanza è facile ma bisognerebbe riuscirci anche nella vita di ogni giorno. Abbiamo parlato dell'importanza di fermarsi un momento dopo un grande viaggio, del tempo che rallenta, della necessità di stare dentro alle cose e molto altro ancora.

" Oppure a volte i momenti perfetti arrivano e tu nemmeno te ne accorgi"

Ma adesso vi chiedo. Quale frase del libro  ha colpito voi?

IL LUOGO
Il viaggio di Ella e John da Detroit a Disneyland passando per la route 66

Come avevo anticipato nel post sulla presentazione, i libri che leggeremo ad ogni incontro sono di volta in volta l'occasione per rivolgere lo sguardo verso i luoghi reali che fanno da scenografia al romanzo.

Una delle tante affascinanti librerie che punteggiano la Route 66

Il nostro Leisure Seeker parte da Detroit dove vivono Ella a John, per dirigersi prima di tutto al cartello di inizio della Route 66 all'incrocio tra Jackson Boulevard e Lake Shore Drive a Chicago. E' da qui che tutto comincia. Un viaggio lento, senza fretta per una volta, senza autostrade a quattro corsie ma sopra quella vecchia strada su cui è passata la storia di un paese.
La strada madre*.
Ma voi ve lo siete chiesti perché nell'immaginario collettivo (e per molti come noi anche nella realtà) questa strada è così affascinante? Che ne dite se facciamo un salto indietro e ne ripercorriamo brevemente la storia?

LA ROUTE 66
Hackberry General store

Aperta l'11 Novembre del 1926 fu una delle prime highway federali. Lunga ben 3755 chilometri questa strada collegava Chicago al molo di Santa Monica attraversando ben nove stati: Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California.


Il molo di santa Monica e fine della route 66

Per alcuni anni una associazione si occupò di promuoverla proponendo diverse iniziative. Tra le più divertenti ci fu la Bunion Derby, una gara podistica che meriterebbe un romanzo solo per raccontare gli aneddoti e le vicissitudini dei partecipanti. A partire dal nome. Lo sapevate che Bunion in inglese significa callo? Questo simpatico appellativo le venne dato dai giornalisti perché ovviamente era il genere di problema assai frequente tra i podisti ... Ve lo avevo detto che la corsa partiva da Santa Monica e arrivava fino a New York?
A parte le diverse iniziative promozionali il successo della strada fu dovuto anche al tracciato pressoché pianeggiante, un invito a percorrerla , soprattutto per quelli che viaggiavano con i mezzi pesanti.
Quando arrivarono gli anni del Dust Bowl, le terribili tempeste di sabbia causate da una cattiva gestione delle colture e insieme la Grande depressione, la Route 66 divenne la strada della speranza, quella per cercare nuove opportunità verso Ovest.

"Già quel vento bastava a gettare a terra un uomo adulto, ma niente era peggio della polvere. Quando era rossa capivo che arrivava dall'Oklahoma, dove stavamo anche noi. Ma se era bianca significava che un pezzo di Texas ci stava cadendo sulla testa, e se le folate erano più scure giungevano con buona probabilità dal Kansas o dal Nebraska.Da "Cielo di Sabbia" di Joe R. Lansdale (consigliatissimo)



C'è uno straordinario romanzo divenuto simbolo della Grande depressione americana degli anni '30 e che molti di voi conosceranno, in cui si narrano le vicissitudine di una famiglia dell'Oklahoma, i Joad e il loro viaggio alla ricerca di una vita migliore. Steinbeck, che con questo libro vinse il premio Pulitzer , dedica un intero capitolo a descrivere il percorso che attraversa Oklahoma City e prosegue lungo la route 66. E' qui che usò per la prima volta il termine strada madre*, appellativo che le è rimasto appiccicato come la sabbia nel deserto.

"La 66 è il sentiero di un popolo in fuga, di chi scappa dalla polvere e dal rattrappirsi delle campagne, dal tuono dei trattori e dal rattrappirsi delle proprietà, dalla lenta invasione del deserto verso il Nord, dai turbinosi venti che arrivano ululando dal Texas, dalle inondazioni che non portano ricchezza alla terra e la depredano di ogni ricchezza residua. Da tutto ciò la gente è in fuga, e si riversa sulla 66 dagli affluenti di strade secondarie, piste di carri e miseri sentieri di campagna. La 66 è la strada madre, la strada della fuga.”Da "Furore" di John Steinbeck (consigliatissimo)

Fu proprio la grande quantità di auto che si riversavano sulla 66 a far sì che molte realtà sopravvivessero a questo periodo difficile.
Pompe di benzina, riparatori d'auto e mom- and- pop, le piccolissime imprese familiari che spuntavano fuori ad ogni angolo, una cittadina dopo l'altra.
 Mr D'Z negli anni '50 era la tipica piccola caffetteria con pompa di benzina  annessa 


In seguito, intorno agli anni 50, la Route 66 divenne la strada preferita da chi si spostava da Los Angeles per andare in vacanza. Passava attraverso il Painted Desert e vantava nelle vicinanze attrazioni straordinarie come il Grand Canyon.
Ecco allora che cominciarono a nascere un'infinità di attrazioni commerciali volte ad attirare il turismo. Dalle camere a forma di tenda indiana come il Wigwam Hotel, quello dove Ella e John dormirono con i ragazzi, ai locali assurdi come il Delgadillo's Snow cap Drive Inn da cui la coppia scappa infastidita.
Una delle tante "stranezze" che si trovano al Delgadillo Snow cap a Seligman

Nacquero i fast food, il primo Mc Donald's , i drive-in.
E poi successe.
Nel 1956 il Presidente Eisenhower firmò il federal-Aid Highway Act e fu l'inizio della fine.
L'uomo, che aveva combattuto come Generale in Germania durante la seconda guerra mondiale, era rimasto impressionato dalle autostrade tedesche e ritenne doveroso applicare il sistema anche negli Stati Uniti.
L'anno seguente, con la decertificazione, la Us Highway 66 cessò ufficialmente di esistere.
Ecco qua. Come si fa a non innamorarsi di una strada in cui ogni chilometro viene celebrato da una storia, un libro, una speranza, un sogno?
Il vecchio Roy's motel, un tempo insieme all'officina meccanica, fulcro della comunità di Amboy e simbolo di un'America a conduzione familiare.

Oggi La Route 66 rivive grazie a questo. E sarà pure piena di pupazzoni kitsch e locali abbandonati e attrazioni assurde ma è proprio questo a renderla così magica, insieme agli orizzonti infiniti, lontanissimi ma sempre visibili verso il quale in tanti hanno guardato con occhi pieni di speranza.
I miei ragazzi. 
E ce ne sarebbero di cose da dire ma vorrei lasciarle per il prossimo post, quello dove vi mostrerò l'itinerario del nostro road trip insieme ai consigli per chi vuole percorrere un viaggio da sogno nel West America.


IL LIBRO DI NOVEMBRE:

Ed eccoci finalmente arrivati al nuovo titolo che, cosa ve lo dico a fare, merita una piccola premessa.
I miei lettori affezionati sanno bene che insieme all'amore per i viaggi e per i libri, nutro una profonda passione per le librerie. Perché, pensateci bene, entrare in una libreria è un po' come quando si arriva all'aeroporto o davanti al tabellone di una stazione. Tutti quei luoghi messi lì, uno dopo l'altro, non vi danno la sensazione di poter andare ovunque? Tutte quell'infinità possibilità che tanto spaventavano Novecento nello straordinario monologo di Baricco a me, al contrario, mi elettrizzano, facendomi credere di poter andare ovunque. E se nelle realtà, ahimè non è esattamente così, non è invece vero che le librerie sono piene di infinite e reali possibilità per viaggiare per ogni dove nel mondo?
Ecco perché questo sarà l'argomento principale del prossimo book club. Vi racconterò delle tante meravigliose librerie che abbiamo visitato in tanti anni di viaggi ma anche di biblioteche viaggianti. Lo sapevate ad esempio che la prima biblioteca mobile al mondo è nata in Gran Bretagna nel 1857 e consisteva in un carro pieno di libri tirato da un cavallo?
E questo è solo un esempio.

Il libro che vado a proporvi dunque, tratta quindi di una libreria... viaggiante.
Ma non solo.
"Signora-esclamò- quando si vende un libro a una persona, non gli si vende soltanto dodici once di carta con inchiostro e colla, gli si vende un'intera nuova vita. Amore e amicizia, e umorismo e navi in mare di notte; c'è tutto il cielo e la terra in un libro, in un vero libro, intendo."

E' un inno d'amore ai libri ma anche alla libertà di pensiero, al mito del viaggio, alla scoperta di sé. Ed è, ovviamente, una storia divertente in cui una donna di 39 anni con un passato da governante decide di partire per la più grande (l'unica) avventura della sua vita.
Ma non voglio svelarvi altro.

Il Parnaso ambulante di Christopher Morley (link affiliato)


Oltre a leggere il libro vi do come sempre un altro compito. Quello di raccontarmi della vostra libreria preferita. Quella dietro casa o magari in un luogo che avete scoperto durante uno dei vostri viaggi. Un immenso padiglione traboccante di vecchi volumi o un minuscolo antro affascinante.
Sarà bello condividere qui le scoperte di ciascuno di noi.

Info Pratiche:
Il Book Club dei Viaggiatori si ritrova una volta mese presso la Libreria LibLab a Sesto Fiorentino (Fi).
Il prossimo incontro si svolgerà mercoledi 4 Dicembre (questa volta alle 20 ci sarà l'apericena e alle 21 l'inizio della serata. per tutti i dettagli vi rimando alla newsletter) 
Il  post per i soci a distanza sarà online il 9 l'11 Dicembre. 


Vi ricordo, se non l'avete già fatto, di iscrivervi alla Newsletter dei lettori viaggiatori per ricevere tutte le informazioni, i suggerimenti di lettura, le novità sul club. 
Potete farlo da qui:

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Buona lettura.

Commenti

  1. bellissimo post! e bellissimo il tuo club… che invidia!!!

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  2. Quanti spunti (di lettura e non...)!! Grazie!!!

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  3. Cara Mammagiramondo,
    non conosco IL PARNASO AMBULANTE, tuttavia
    a) amo le librerie
    b) tu non deludi mai
    e quindi corro a comprarlo. E' il mio modo di partecipare al bookclub.
    Grazie per aver parlato di FURORE (un libro che ti resta addosso come la polvere di cui parla) e per aver citato gli "orizzonti".
    Un abbraccio, Rossana

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    1. Carissima Rossana, tu riesci sempre a farmi venire voglia di scrivere altri post. Furore... quel libro è vero, ti si appiccica addosso. Avevi ragione anche quando mi hai scritto che il road trip nel West sarebbe stato il Viaggio. <3 La serata dedicata al parnaso è stata magica e davvero interessante. Da quelle poche pagine sono venute fuori molte più cose di quelle che mi sarei aspettata. Attendo di conoscere anche i tuoi commenti e le tue impressioni, sempre preziose. Un abbraccio grande

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  4. Se avete voglia di ascoltarne alcuni passaggi.....https://youtu.be/DSRF12dP-NE

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