"Lincoln Highway" di Amor Towles.



Alla fine di ogni capitolo ho alzato gli occhi dal libro e sempre ho pensato la stessa identica cosa:
Amor Towles è un genio.
Come altro lo si può definire un uomo che  prima ti mette davanti ai suoi personaggi e poi ci dipinge intorno un tale universo di storie  belle e intense ed emozionanti che si incastrano così perfettamente l'una con l'altra e che  ti si appiccicano addosso al punto che sai che  difficilmente te ne libererai?  

E alla fine sai che  non guarderai più un vasetto di gelatina marmellata nello stesso modo , che di tanto in tanto ti verrà voglia di caricare dodici o sedici volte l'orologio, saltare su un treno merci o piantare un chiodo arrugginito dove nessuno sa cos'è.
Che  non  vedi l'ora  di partire, come dicono gli irlandesi, per lasciare che la strada ti venga incontro o  come piacerebbe assolutissimamente a Wolly , per vivere un giorno del genere unico nel suo genere.

Era stato allora che era arrivata l'epifania. Lì in piedi, davanti all'orologio a pendolo di suo nonno, ascoltando suo cognato, d'un tratto Wolly aveva capito che forse, ma solo forse, il St. George, il St Mark e il St Paul organizzavano tutti i giorni affinché fossero dei giorni di tutti i giorni non perché questo rendesse le cose più facili da gestire ma perché era il miglior modo possibile per preparare i giovani uomini sotto la loro tutela a prendere il treno delle 6:42, in modo da poter essere sempre in tempo per la riunione delle otto in punto. 

Ma partiamo dalla trama. Di che cosa parla Lincoln Highway?

Siamo in America, nel 1954.
Emmett Watson sta tornando nel Nebraska dopo un anno trascorso in un centro correzionale per minori. 
Ad accompagnarlo è il direttore della prigione, un uomo pieno di buone intenzioni.
Il padre del ragazzo è morto, la madre se ne è andata da tempo  ma a casa lo aspetta il fratellino Billy.
L'idea è quella di  lasciare la fattoria  a bordo della vecchia Studebaker  azzurra e andare in Texas, comprare una  catapecchia, ristrutturarla e rivenderla .
Ma il piccolo Billy ha concepito un'alta meta. 
Incoraggiato dal suo amato  "Compendio degli eroi, degli avventurieri e degli altri intrepidi viaggiatori" del Professor Abacus Abernathe, ha la ferma convinzione che i due fratelli debbano salire sulla Lincoln Highway e  attraversare l'America fino a San Francisco, dove esattamente il 4 di Luglio davanti ai fuochi per festeggiare l'indipendenza , ritroveranno la  madre.

Lo zainetto è già pronto con la torcia, la mappa , la collezione di dollari d'argento, le cartoline della mamma, i biscotti di Sally ma... cosa succede se salta fuori qualcuno con un'altra idea?
Se dalla prigione di Salina, nascosti nel bagagliaio dell'auto del direttore sono arrivati anche  Wolly e Duchessa che sono fermamente convinti di raggiungere prima New York e poi gli Adirondack?

Non posso dirvi altro se non che fin dal primo momento vi innamorerete:
della fine acutezza di Billy, la sensata insensatezza di Wolly, dei racconti di Duchessa,  così vividi e veri che davvero vi sembrerà di averli vissuti. Della ragionevolezza di Emmet e di tutti quei personaggi minori come Ulysses, le cui lacrime mi hanno fatta piangere talmente tanto da non riuscire a vedere. 
E sì, anche un po' del professor Abernathe e del suo Compendio perché le grandi storie saranno pure come un rombo ma prima che i vertici si congiungano può sempre capitare un colpo di scena.


Vi innamorerete di un libro che non è un vero romanzo on the road ma che della strada ha il sapore e  l'imprevedibilità di quel che accade prima della meta.




I LUOGHI DI LINCOLN HIGHWAY



LA PRIMA STRADA AD ATTRAVERSARE L'AMERICA



" Billy tornò alla tasca frontale del suo zaino e ne estrasse un foglio che sembrava un volantino. Quando lo aprì sul tavolo, Emmett vide che si trattava di una cartina statale degli Stati Uniti proveniente da una stazione di servizio Philips 66. Una strada ricalcata da Billy con l'inchiostro nero attraversava al centro tutta la cartina".

Inaugurata nel 1913, la Lincoln Highway è stata la prima strada ad attraversare gli Stati Uniti dalla costa atlantica a quella del Pacifico e il primo memoriale dedicato al Presidente Lincoln.
Lunga 5057 chilometri,  partiva da Lincoln Park a San Francisco e attraverso tredici  stati, arrivava a Times Square, a New York. (Se ci andate sbirciate l'insegna all'incrocio con la 42esima).



Insomma, riuscite a immaginarlo?  Tredici anni prima della Route 66, prima ancora che esistesse il concetto stesso di viaggio on the road, era possibile salire su un auto e in venti giorni attraversare l'America.


Per concepire un progetto così serviva un sognatore come Carl G. Fisher. Un entusiasta che nonostante le mille difficoltà incontrate non si perse d'animo e  andò avanti ottenendo finanziamenti privati e cambiando letteralmente il concetto stesso di strada.
Come avvenne per la più celebre mother road,  la Lincoln Highway portò prosperità a tante piccole cittadine dove nacquero stazioni di benzina, piccoli diners,motel.

Oggi di questa leggendaria strada soppiantata quasi interamente dalla Interstate 80, rimangono pochi tratti ma se passate da quelle parti potete facilmente ritrovare un po' di quel sapore dell'America vera, fatta di piccole cittadine risorte grazie  allo splendido lavoro della  The Lincoln Highway Association.
Un viaggio in memoria del primo vero coast to coast americano!




NEW YORK E LA SOPRAELEVATA DEL WEST SIDE



Buona parte del libro è ambientata a New York e sono mille i luoghi citati dentro ai quali possiamo ritrovare un po' di quella magia che viene fuori dalle pagine di Lincoln Highway. 
Certo, molte cose sono cambiate:
non c'è più l'insegna del Canadian Club, sotto la quale si danno appuntamento Emmett e Sally  ma sono sicura che passando  davanti alle pubblicità scintillanti di  Times Square  non vi sarà troppo difficile immaginarla.
Il tè al Plaza potete ancora prenderlo, così come il Lincoln Tunnel e ci sono ancora l'Empire, Fao Schwarz e la statua di Lincoln in Union square.
Ma  per quanto sia cambiato, c'è un luogo in particolare dove non vedo l'ora di tornare (spoiler: prestissimo <3) , un posto che è in assoluto uno dei miei  preferiti a Manhattan.
Una vecchia sopraelevata dove un tempo correvano i treni e che poi è stata abbandonata.
E' proprio lì che  succedono alcuni dei fatti più commoventi del romanzo.

Oh,  quale stupore provò Wolly, sbucando dalla gabbia all'aria aperta. A Sud si riuscivano a vedere i grattacieli di wall Street, mentre a Nord quelli di Midtown. E guardando molto attentamente a sud-sudovest, si riusciva a distinguere appena la statua della Libertà (...)

Se siete curiosi di sapere come si è trasformato questo posto , vi rimando al mio  vecchio post:

La Highline 


HOWARD JOHNSON'S RESTAURANTS



"Non c'è bisogno di agitarsi" gli avevo detto. "E' solo un Howard Johnson".
" Un Howard Chi?"
"E' un ristorante e motel, Wooly. Ce ne sono dappertutto, e sono tutti uguali".
"Tutti quanti?"
"Tutti quanti".
Deve essere stato davvero un bel personaggio, l'imprenditore Howard Deering Johnson.
Pensate solo che aprì il  suo primo "business" nel 1925, un negozietto di bibite nel Massachussets.
Aveva un debole per i gelati e dopo aver acquistato la ricetta da un venditore di carretti, fece delle modifiche agli ingredienti e tre anni dopo incassava fiumi di dollari vendendo 28 gusti diversi sulle spiagge vicine.

Non ho mai giocato a golf. Non ho mai giocato a Tennis. non ho mai fatto niente dopo aver lasciato la scuola. mangiavo, dormivo e pensavo solo al lavoro.
Ma non è finita qui. Prima fece posizionare una fontana di soda sulle strade e poi si inventò nientemeno che il franchising, facendo sì che i suoi chioschetti, divenuti ben presto dei veri e propri ristoranti ( e poi hotel) si moltiplicassero un po' ovunque in America.
Nel 1979 Howard vendette la compagnia per 630 milioni di dollari.
Se siete curiosi di saperne di più trovate maggiori informazioni a questa pagina:
 

NEBRASKA'S FOURTH OF JULY CITY


Quando il Signor Cartwright aveva detto che si trattava di una piccola festa, la madre di Emmett aveva immaginato che fosse come le feste di tutte le altre piccole cittadine dei dintorni, con gli striscioni preparati dai bambini della scuola e cibi e bevande venduti su tavoli pieghevoli dalle donne della parrocchia. Ma, quando erano arrivati, era rimasta strabiliata scoprendo che i festeggiamenti del Quattro luglio a Seward facevano impallidire quelli di qualunque altro Quattro luglio avesse mai visto.

Se qualcuno volesse provare l'esperienza di assistere ai festeggiamenti per l'Indipendence day in America, il primo posto dove gli consigliere di andare è Seward.
Con pochissime interruzioni, questa piccola cittadina del Nebraska celebra in grande il  4 Luglio sin dal 1868.
Le parole chiave sono parata, fuochi d'artificio e... picnic, magari con un cesto come quello della prozia Edna. ;-) 

Bene ragazzi. Questo viaggio dentro Lincoln Highway finisce qui anche se a dire il vero continuerà stasera  18 Febbraio presso la Libreria Liblab insieme a il mio amato bookclub dei Viaggiatori e ancora il primo Marzo 2022 alle 21.00, online via googlemeet.
Se avete letto il libro e avete voglia di partecipare, trovate tutte le informazioni sul profilo instagram dedicato al Club.


Commenti

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