La prima volta non la scorderò mai.
Dodici anni, sola e in viaggio verso Londra.
Scendo dall’aereo e vado a ritirare il bagaglio.Volo tranquillo, hostess simpatica, la valigia che esce per seconda dal rullo.
All’uscita vedo subito il Tutor con il grande cartello bianco con scritto il mio nome.
Fuori c’è il sole.
Dopo un oretta arriviamo al college,l’ambiente è allegro, la camera mi piace, è ora di pranzo e mi aspettano a mensa.
Tutto assolutamente perfetto.
Poi apro la valigia…
Uno dopo l’altro spuntano fuori un enorme paio di pantaloni rossi, una impressionante camiciona a scacchi verdi, un vestitino nero coperto di pailettes, un numero indefinito di stecche di cioccolata fondente, un paio di scarpe numero quarantacinque, una parrucca.
Viola.
Continuo incredula ad estrarre indumenti e strani accessori, quasi non ci voglio credere che , beh, mi pare ovvio, la valigia non è la mia. E a guardarla bene in effetti non le somiglia neanche più di tanto.
Niente pranzo.
Mezz’ora dopo sono di nuovo in auto. Insieme al tutor, alla cara dolce Miss Green e a Linnea, una studentessa italo svedese che si era offerta di accompagnarmi. Probabilmente più per la possibilità di conoscere il proprietario della valigia che altro.
Un’ora e mezzo di traffico dopo ero di nuovo a Heathrow. Tra una attesa interminabile, i morsi della fame e una spaventosa partaccia da parte di una assistente aeroportuale. E finalmente scambiamo la valigia. Quella giusta, stavolta.
Usciamo fuori e il cielo è ancora azzurro. Improvvisamente mentre aspettiamo l’auto la cara dolce grossa Miss Green tira magicamente fuori dalla borsa un pacchetto giallo. Dentro avvolti meticolosamente in un tovagliolo di carta c’erano i potato cakes.
Da allora ogni volta che in futuro mi è capitato di mangiarne non ho potuto fare a meno di pensare a questa storia della valigia e le risate che ci siamo fatti dopo. Alla parrucca, le paillettes e alla cara dolce buffa Miss Green.
Ieri ho deciso di provare a farli a casa.
Con la ricetta di The best ever illustrated encyclopedia of British cooking, uno degli ottimi acquisti fatti a a St Michael’s Mount.
Potato cakes
Ingredienti per circa 12 potato cakes675 gr di patate sbucciate25 gr di burro175 gr. di farina circasale
Bollire le patate fino a che non diventano morbide. Scolarle e ripassarle in pentola a fuoco basso per qualche minuto per farle asciugare completamente.
Schiacciare e mescolare le patate con una manciata di sale (poco se si desiderla mangiarle in versione dolce) e il burro.
Far raffreddare.
Aaggiungere la farina fino a formare un impasto morbido e non appiccicoso.
Su un piano infarinato stendere uno strato di circa 1 1/2cm e tagliare a triangoli o a cerchi.
Cuocere a fuoco basso i potato cakes su una griglia o una padella antiaderente. Tre minuti per lato o fino a quando cominciano a scurirsi.
Da servire calde accompagnate dalle uova come nella full english breakfast ma anche, come piacciono a noi, durante il tea time, imburrate e spolverate di zucchero.
Per una dolce merenda all’inglese.
Ancora una madeleine, un passato lontano che irrompe nel presente in maniera del tutto inattesa.
Ma nello stesso istante in cui il liquido al quale erano mischiate le briciole del dolce raggiunse il mio palato, io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me. Una deliziosa voluttà mi aveva invaso, staccata da qualsiasi nozione della sua causa. Dalla parte di Swann di M.Proust
E un passato vicino.
Fatto di suggestive scogliere, brughiere, castelli, villaggi, e case con il tetto di paglia; ricordi vicini che scivolano fuori dal sapore dolce di un potato cake.
Enjoy!
Confessa che la parrucca l'hai provata, però ;-)! Tanta dolcezza, come sempre... e non solo nei ricordi! Che gola quei dolcetti!
RispondiEliminaA quest' ora ho una fame (ho fatto colazione questa mattina alle 5!!)...mi sembra l' impasto delle zeppole di san giuseppe, solo che quelle vengono fritte quindi ancora più caloriche ma troppo buooooonnnnnnnnnneeeeeeeee!!!
RispondiEliminale farò sicuramente, e che bello che sei andata a 12 anni a studiare l'inglese !! io vorrei fare così con ale però andando a lavorare in vari paesi, in modo che possa non solo impararne la lingua, ma vedremo, a volte vorrei essere giramondo come te, a me piace girare, ma ogni volta sento il bisogno di fermarmi dove vado almeno 1 anno, sennò la confusione mi avvolge troppo. un bacione
RispondiEliminaBambina fortunata...son felice per te. Io non ho potuto "ai miei tempi"...per questo abbiamo "spedito" nostro figlio Fabrizio a Norwich (Norfolk, UK) a 13 anni e senza compagni italiani...E poi ancora gli anni successiviin varie parti dell'Inghilterra. Ancora ne parla ( ed in perfetto inglese)ed io son felice. Nel tuo racconto ho rivissuto l'emozione provata nel dare a lui questa possibilità,
RispondiEliminaE poi non conoscevo questo dolce. Dev'essere una meraviglia e lo preparero per il WE. :O))
Bambina fortunata...son felice per te. Io non ho potuto "ai miei tempi"...per questo abbiamo "spedito" nostro figlio Fabrizio a Norwich (Norfolk, UK) a 13 anni e senza compagni italiani...E poi ancora gli anni successiviin varie parti dell'Inghilterra. Ancora ne parla ( ed in perfetto inglese)ed io son felice. Nel tuo racconto ho rivissuto l'emozione provata nel dare a lui questa possibilità,
RispondiEliminaE poi non conoscevo questo dolce. Dev'essere una meraviglia e lo preparero per il WE. :O))
Ma...ma... come mai due volte...boh
RispondiEliminaDev'essere stata per te una splendida esperienza! E chissà di chi era quella magica valigia!? La tua ricetta sarà uno dei miei prossimi esperimenti!
RispondiEliminaChe storia buffa, sembra la trama di una commedia!
RispondiEliminaIndovina cosa preparo per cena stasera? Ancora non ne ho avuto il tempo di provarle, ne lascerò da aprte una piccola porzione per assaggiare anche la versione dolce.
Grazie anche per le idee del post precedente,
ciao!
Amalia
Ciao! Sono proprio felice che tu abbia ripreso con la newsletter, mi piace tantissimo, ci sono davvero tante idee e tanti spunti, Grazie! Se posso permettermi (anche se fai già tanto per noi) vorrei chiederti, quando ti è possibile, l'idea per il weekend potresti metterla non per il weekend che inizia il giorno dopo, ma per quello della settimana successiva, perchè almeno per me è difficile organizzare qualcosa da oggi a domani! Grazie ancora!
RispondiEliminaUn abbraccio,
Laura!
Adesso è venuta anche a me la curiosità di sapere che era quel bel tizio.... ;-D
RispondiElimina... eh, che buon sapore hanno i ricordi felici!!!! Bacioni
Fatti e slurpati in men che non si dica! Ma come sono buoni anche dolci: grazie cara, ogni volta che li farò penserò a te,
RispondiEliminabaci,
amalia
Li devo provare, assolutamente...
RispondiEliminaChe buffa, la tua storia!!
baci
Giuliana
Eddaiii, dilla tutta che è così che hai conosciuto BabboG !! ;) ;) ;)
RispondiEliminaProvare provare provare!
...le potato cakes, ovviamente...
DaniVS
gnam gnam che buoni, anch'io sono stata in inghilterra a 13 anni per studiare l'inglese, ricordo ancora l'emozione del 1. viaggio da sola!!!
RispondiEliminabacioni mammina!
@PiccolaLory:No, no ero troppo sconvolta dalla cosa. Però sulla cioccolata c'ho fatto un pensierino ;-)
RispondiElimina@Anna:Si hai ragione. Buone le zeppole!
@estrellazul:Estrellita proprio tu hai il coraggio di dire questo? proprio ora che sei volata dal perù al Sud Africa?;-)Un abbraccio grandissimo a te e a quella terra meravigliosa!
@Sandra:tutte le esperienza di studio che ho fatto all'estero le porto nel cuore. le persone incontrate lungo la strada, le avventure, lo scambio interculturale tra amici provenienti da tutto il mondo. Sono cose che cambiano sinceramente la vita. Avete fatto a Fabrizio un regalo meraviglioso. Io non smetterò mai di ringraziare i miei per questo. Un abbraccio grande.
@Lizzina: Abbiamo fatto di tutto per scopririlo. Il bello è che sopra c'era anche nome e cognome. Sull'etichetta bagaglio che evidentemente non avevo controllato. All'epoca non c'era internet e facebook ma poi non sai quanto mi sono scervellata per cercare di ricordarmi il cognome. So solo che si chiamava Andrea!;-)
@Amalia: Ma dai! Bene sono troppo contenta! Guarda davvero uno non se l'aspetta ma dolci sono il top! Un bacione
RispondiElimina@Laura: Permettiti eccome! Sono proprio i vostri consigli e suggerimenti che aiutano a migliorare il blog che non è solo mio ma è fatto delle idee, considerazioni, spunti e suggerimenti di tutti voi! Perciò grazie e... sarà fatto! Un abbraccio
@Beta: Uin sapore dolcissimo!;-) per il tizio (Andrea) o come vorrei sperare erano una coppia di comici che viaggiavano con un unica valigia o beh magari un rappreasentante di costumi di carnevale!;-)
@Giuliana: Quante risate ci siamo fatti!
@Verde Salvia_ ma... come... ora mi hai sciupato la sorpresa!;-) A Parte gli scherzi come sai il modo con cui ho conosciuto babbog non ha nulla da invisiare a questa storia! ;-) bacione
jjajaja è che io non riesco ad andare e tornare jajajaja e infatti 3 mesi qui, non mi bastano, ma cmq sono serviti per sbloccarmi sull'inglese....
RispondiElimina@annalxmay: Si, sono cose che non si dimenticano! un bacioen anche a te.
RispondiElimina@estrellazul: sei un mito cara, davvero un mito! prima o poi tra tutti questi viaggi bisogna incontrarci!