Non occorre arrivare fino in Egitto per visitarla, la Valle delle Sfingi.
Basta lasciarsi alle spalle la bella Verona e salire su, incontro a quella montagna fatta di città di roccia, pascoli immensi e contrade di pietra.
La Lessinia è una tavolozza di prati desolati, affascinanti, malghe e sentieri da percorrere ascoltando il vento, che racconta storie di fade e orchi burlevoli.
E proprio lassù vicino alla grande dolina che i montanari chiamavano la Busa de l'Orco si apre il Vajo del brutto (Valle delle sfingi).
Per la scienza, una serie di grossi monoliti in calcare modellati dall'erosione di un rosso ammonitico. Per noi la straordinaria occasione di insinuarsi in una favola fatta di formidabili personaggi di pietra.
C'è il fungo di Camposilvano (el sengio de l'orco) che si dice sia stato portato da un orco per permettere alle fade di legarvi la corda per stendere il bucato.
Nelle notti di luna piena, le fade che abitavano i Covoli di velo tiravano una corda sopra la valle, dalla Sengia dela bante al Monte Gaole, e su questa corda stendevano ad asciugare il loro bucato...da La fada Aissa Maissa, Le fiabe della Lessinia
Fiabe della Lessinia |
Un gioco da fare insieme sprofondando con mente e corpo in una valle incantata, abbandonando il sottile sentiero bianco per nascondersi tra le rocce, salirci, toccarle, immaginarle, trasformandole in orchi buoni e fate bellissime mentre le mucche, vere, brucano incuranti tra i protagonisti delle nostre storie.
Giochiamo anche a casa |
Difficile immaginare che un tempo qui c'era il mare. Eppure è proprio così, un mare caldo ricco di piante e pesci la cui storia oggi rivive attraverso i fossili.
Perché visitare questo affascinante angolo di Veneto significa vivere la magia di immensi spazi accarezzati dal vento, giocare a trasformare le pietre ma anche imparare qualcosa su di loro, qualcosa che in fondo, ha un non so che di magico.
Prendete un fossile e raccontatelo ad un bambino. Vedrete gli occhi che si illuminano di curiosità, si riempiono del mistero , si perdono tra l'inimmaginabile lunghezza dei secoli.
Le vetrine del piccolo Museo Paleontologico di Camposilvano parlano di questo. Di come tra l'accavallarsi di strati e rocce si può leggere la storia della vita.
E tra uno scheletro di orso e un'impronta di dinosauro Marta ci racconta storie di fossili. Come quella delll'ammonite, il mollusco ormai estinto e la cui struttura interna ha affascinato a tal punto Aj che ne ha voluta una tutta per sé.
Il nostro ammonite |
Seguendo il breve sentiero che si estende con una scala dietro al Museo si arriva invece ad una seconda sala naturale. Una voragine, un'enorme cavità che si dice abbia ispirato a Dante la struttura dell'Inferno.
Covolo di Camposilvano |
E se quando ci andate battendo i piedi in terra vi sembrerà di sentire un cupo rimbombo, non preoccupatevi. Sono solo le gallerie che comunicano con tutti gli anti abitati dalle fade dei Monti lessini...
Informazioni Pratiche:
La valle dell sfingi si raggiunge da Verona imboccando la provinciale per Velo che sale su a circa mille metri d'altitudine. Da Velo si prosegue per San Giorgio e poi si arriva a Camposilvano.
Sulla destra noterete una strada con un grande cartello in legno dove sono indicati il Covolo di Camposilvano e il Museo geopaleontologico.
Potete parcheggiare lì l'auto, visitare il Museo, il Covolo e poi imboccare il sentiero ad anello che arriva alla Valle dell sfingi.
Un'alternativa è quella di non girare a destra per il Museo ma proseguire in auto fino al Campeggio. Subito dopo potete parcheggiare e noterete sulla destra il grande fungo di pietra dal quale proseguendo si arriva a d un cancellino (se è chiuso passate dietro alla casa) da cui comincia la Valle dell sfingi.
Dove mangiare:
Proseguendo in auto oltre il campeggio trovate un agriturismo e poi più avanti un rifugio e una malga (entrambi indicati). Nei fine settimana entrambi possono essere molto affollati (noi non abbiamo trovato posto) perciò se riuscite a procurarvi il numero prenotate o andateci molto presto.
Ovviamente oltre a questi locali caratteristici trovate comunque diversi ristoranti tradizionali.
Da leggere:
La Lessinia è la terra dei Filò. Scomparsi purtroppo una cinquantina di anni fa erano riunioni serali nel tepore delle stalle delle contrade. Incontri in cui si raccontavano storie di fade, di orchi, di contrabbandieri, di montanari, di gente povera. Leggende portate da continue migrazioni di popoli proveniente da varie parti d'Europa.
Se si visita questa terra non si può rinunciare a leggere le sue storie.
Irrinunciabile il libro Fiabe della Lessinia. Al Museo ne trovate in vendita diverse edizioni ma se volete quella nuova con bellissime illustrazioni e il cd potete acquistarla solamente online o a questi indirizzi. Noi ci siamo fermati per comprarlo all'albergo di Velo Veronese lungo la strada. Prezzo 20 euro.
Alcune fiabe possono spaventare i più piccoli perciò leggetele prima voi e poi decidete quali possono essere più adatte.
Da visitare in Lessinia anche:
Giocare:
Anche una volta tornati a casa si può continuare a trasformare le rocce della Valle delle sfingi.
Fotografatele una ad una (o fatelo fare ai vostri bambini) e poi a casa stampatele su un foglio da lucidi. I bambini potranno inventare tutte le forme che vogliono e poi semplicemente cancellarle e ricominciare da capo.
Se non avete fogli da lucidi potete utilizzare la carta normale (o fotografica) e poi plastificarla con un rotolo di carta adesiva trasparente per renderla cancellabile.
Un luogo che suggerisce fiabe!
RispondiEliminaSandra
bellissimo..veramente originale..
RispondiEliminaAmo quei luoghi e la Lessinia in generale,hai fatto uno splendido reportage !Ti seguirò molto volentieri!
RispondiEliminaFelice Agosto,Monica
@Sandra: Quant'è vero...
RispondiElimina@Twins(bi)mamma: Si, davvero suggestivo.
@Letrecivette:Grazie, mi fa tanto piacere! benvenuta a bordo!;-)
Noi siamo stati alle cascate di Molina: una gita bellissima!
RispondiElimina@Lizzina: Davvero fantastiche! Siete saliti sull'altalena? Io ci tornerei anche solo per quella!!;-)
RispondiEliminaIo e H.J. siamo saliti, ma il nostro Tia non ha voluto saperne... divertentissimo!
RispondiEliminagrazie perchè oggi ho potato i miei bambini in questi luoghi magici ed è stato meraviglioso!
RispondiEliminaSpero di poterlo vedere presto dato che vengo da quelle parti ,un curiosità mi attrae molto ,saluti dal sito web dinosauri di sasso Emilio
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