Dal Ponte delle catene a Buda . Budapest in tre giorni


Fu durante un lungo inverno di quasi duecento anni fa che successe. Il padre si ammalò e lui non riuscì a raggiungerlo se non dopo la sua morte.
Era il 1836 e non esisteva ancora alcun ponte stabile che collegasse le due parti della città.
Buda e Pest.
I vaporetti non funzionavano a causa del ghiaccio e il Conte István Széchenyi dovette attendere una settimana per seppellire l'amato genitore.
Fu allora che gli venne l'idea...

Oggi Il ponte delle catene occupa un posto speciale nel cuore degli abitanti di Budapest. Ha resistito ad una guerra ed è stato sconfitto da un'altra ma adesso è lì, vegliato dai quattro grandi leoni di pietra il cui scherno costò la vita allo scultore.


Attraversarlo è emozionante.
Arrivati nel mezzo si dimentica tutto: il traffico, le biciclette che sfrecciano sul marciapiede, le voci concitate degli studenti che passano e come in tutte le cose grandiose ci si sente a metà tra il sognare e la percezione di essere svegli.
Sotto scorre il Fiume dalle cui acque sono nate le sublimi opere di grandi maestri della musica. Su una barca che accarezza il Danubio si scorge un turista con i capelli al vento e la macchina fotografica dimenticata in una mano. Forse è rapito dalla magnifica vista del Ponte piuttosto che dal Parlamento o forse è solo immerso nei ricordi.

Mentre si cammina mi diverto ad inventare una storia per Aj, quattro speciali guardiani che di notte, quando tutto è silenzio, abbandonano la pietra su cui poggiano per fare un giro per la città.

Ancora qualche passo e siamo a Buda, un mosaico di edifici grandiosi, guglie e statue interessanti che invitano a inventare storie o semplicemente giocare con le sue forme.Come quella nel piccolo parco ai piedi delle collina, il chilometro zero, da cui vengono misurate tutte le distanze in Ungheria. Ideali per un percorso a misura di bambino spostandosi attraverso un itinerario fatto di tanti punti intermedi, ognuno dei quali è più importante del punto di arrivo che, come ho già detto, rappresenta solo la fine delle scoperte e dell'avventura.


 Davanti a noi le caratteristiche cabine gialle del Sikló , la funicolare del XIX secolo che attraverso un eccitante viaggio conduce verso il Palazzo reale.

 E' un po' come salire in una immaginaria astronave rivestita in legno. Solo che invece di volare, la nostra scorre su un binario.


Attraversiamo le maestose inferriate intimiditi dal feroce sguardo del Turul, la gigantesca aquila in bronzo che minacciosa, stringe tra gli artigli una spada fino ad arrivare sulla terrazza del palazzo reale.

 Dall'altra parte del fiume c'è Pest, come una cartolina.


continua...

Indice di  Verso l'Ungheria, andata a ritorno.

Nota:
Domani troverete il link all'Indice.
Nell'indice troverete le tappe del viaggio attraverso i quattro Stati comprese le tre notti a Budapest. Per ogni nuovo post aggiungerò i relativi link. La mappa del nostro itinerario e tutte le Informazioni Pratiche.

Commenti

  1. Racconto favoloso e non vedo l'ora di leggere il seguito.
    Sembra di leggere una rivista di viaggi!
    Solo una curiosità. Perchè le statue costarano la vita allo scultore?Grazie per la tua risposta.

    RispondiElimina
  2. sono andata a Budapest all'età di 18 anni.... mi sono sempre ripromessa di tornarci....ma lo devo ancora fare....città bellissima

    RispondiElimina
  3. Aspetto il seguito Dani Budapest deve essere proprio una bella città

    RispondiElimina
  4. @Sara: Così mi imbarazzi... Wow complimenti per l'attenzione!Una leggenda dice che la gente notò che le statue dei leoni non avevano la lingua.E per questo cominciarono a prendere in giro lo scultore dicendo che se l'era dimenticata. In realtà la lingua non si vede dal basso. Le statue infatti poggiano su dei grandi piedistalli in pietra. Pare però che ce l'abbiano. Io ho provato a ingrandire la foto ma non si capisce... ;) Comunque dopo un'ultima presa di giro lo scultore che non ne poteva più si gettò nel Danubio. O almeno questo è ciò che narra la leggenda.
    Spero di averti soddisfatta. un caro saluto e grazie a te per l'interesse.
    @Bussola:Concordo. C'ero stata diversi anni fama questa volta mi ha fatto davvero effetto.
    @Simona:Ciao cara, si merita assolutamente una visita. Ci sono tante cose bellissime e interessanti da vedere. Un bacione

    RispondiElimina
  5. Ho visitato Budapest e il castello al di là del ponte di sera, bellissimo... Chissà perchè i ponti sono così magici, hanno sempre qualche storia interessante o leggenda da raccontare, mi piacciono tanto! Questo è uno dei miei preferiti insieme a Karluv Most, Ponte Vecchio e il caro Ponte di Tiberio a Rimini :-)

    RispondiElimina
  6. Budapest è stata la seconda città che ho visitato durante il mio viaggio di nozze. Ci sono arrivata dopo una mini crociera sul Danubio, partita da Vienna. Ancora bei ricordi, batticuore e sguardo trasognato, il mio......grazie

    RispondiElimina
  7. @Pollon: Non posso che essere daccordo. Specie su Ponte vecchio ;) Hai ragione, ottima riflessione, i ponti hanno davvero sempre qualcosa di magico e una storia o una leggenda nascosta da raccontare. Budapest di notte è davvero meravigliosa!
    @Prudence: Stavate viaggiando attrvaerso l'Europa in treno vero? Beh sono davvero viaggi che rimangono nel cuore... Un abbraccio

    RispondiElimina

Posta un commento