Deutsche Uhrenstraße, La strada degli orologi. Prima parte.

Neanche a farlo apposta sembra proprio un cuculo, con la testa rivolta verso Est e la coda quasi in Francia.
Trecentoventi chilometri lungo la foresta nera attraverso un itinerario che offre paesaggi indimenticabili. Si viaggia seguendo le orme degli antichi orologiai, quelli che la merce la trasportavano sulle spalle, di villaggio in villaggio attraversando le valli per vendere le loro opere d'arte.
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Sono nati qui, gli orologi a cucù e non in Svizzera come molti pensano.
Intorno al 1630 i contadini che avevano un pezzo di terra troppo piccolo per poter vivere con dignità , cominciarono a produrre orologi in legno. Lo facevano nei lunghi mesi freddi con la passione per un materiale che era l'unica risorsa abbondante e dando vita a inestimabili e ricercatissimi capolavori.
Anni dopo venne introdotto il primo cucù. Forse per riprodurre il dolce suono che echeggiava dai boschi circostanti o per fare la gioia di qualche bambino.
In principio non fu un' impresa facile ma già a partire dal 18°secolo i commercianti di orologi della foresta nera avevano filiali in quattro continenti e il caratteristico uccellino di legno scandiva il passare delle ore in buona parte del mondo.
In  Ottobre la selva nera  è un incendio di colori.
O Tannenbaum
Wie grün sind deine Blätter
Du grünst nicht nur zur Sommerzeit
Nein auch im Winter wenn es schneit
O Tannenbaum
Wie grün sind deine Blätter!

Mentre gli abeti del canto tradizionale restano sempre verdi  il resto della natura si accende e le piante spogliandosi ricoprono la strada di un croccante tappeto di foglie. Macchie di giallo intenso e rosso cupo che paiono avvolte dalle fiamme.
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Ci lasciamo inebriare dal profumo dei pini e scivoliamo lungo la Uhrenstraße, la strada degli orologi.  Passiamo l'altdstadt di Villingen con lo sguardo alzato verso la guglia della cattedrale gotica. Un'opera d'arte coperta interamente di piastrelle colorate.
Passeggiamo per il centro di Schwenningen per visitare l'interessante  Museo dell'industria degli orologi allestito in una vecchia fabbrica.
Pranziamo in una delle  caratteristiche Gasthaus dal tetto a spiovente che offrono le migliori trote della Germania.
Più avanti si trova il bucolico paesino di Sankt Peter sulle pendici di un monte attraversato da una sorprendente strada panoramica.
Si passa davanti a fabbriche e negozi traboccanti di centinaia di orologi a cucù che hanno trasformato una tradizione in un riuscitissimo business.
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I dipinti sulle pareti delle case, le statue, le vetrine i cartelli tutto invita a fermarsi per ascoltare una dieci cento volte le infinite sfumature del canto.
C'è quello basso e pieno, debole e vibrante, quello acuto e allegro accompagnato dalla caratteristica melodia del carillon che mette inevitabilmente allegria.
Vicino a Schonach c’è uno dei due orologi che si contendono il primato di orologio a cucù più grande del mondo.
E' in corso una vera guerra dei cucù.

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Siamo fortunati , la lancetta sta per raggiungere l'ora esatta.
Quattro rintocchi e poi la porticina che si apre svelando un buffo quanto gigantesco cuculo di legno. Le  statue che adornano l'orologio prendono vita si muovono per pochi magici minuti in cui si ride e si balla al ritmo della musica.
Il boscaiolo che taglia la legna, la cuoca con il matterello, la signora che indossa il bollenhut, il tradizionale copricapo femminile ricoperto dai caratteristici pon pon. Rosso per le ragazze nubili e nero per quelle sposate. Appare ovunque, nelle vetrine, tra i souvenir, sulle auto e persino sulla carta che avvolge il meraviglioso pane locale.
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E naturalmente c'è l'orologiaio, che quasi di nascosto si muove deciso con i suoi tesori sulle spalle.
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La strada prosegue tra fiumi e villaggi, laghi e tratti di foresta in cui non penetra mai luce. Gli animali ci fanno compagnia ai margini della strada fino ad arrivare a Triberg magicamente incuneata in una valle tra tre montagne.
La merenda è a base di Schwarzwalder Kirschtorte l'irrinunciabile torta alle ciliegie vanto della foresta nera. E’ una sinfonia di panna e cioccolato che affondano in alti strati di pan di spagna e che nascondono all’interno un cuore formato da strati rossi di ciliegie.
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Nel villaggio la Hauptstrasse sale parallela al fiume Gutach. La strada è ancora costellata di rustici orologi a cucù a cui si affiancano buffe versioni moderne dove mucche, elefanti o persino giocatori di calcio sostituiscono il classico cuculo e fanno ridere i bambini.
Ma non sono solo negozi per turisti.
C'è il fascino della natura che incanta sopra ogni cosa , ci sono le cascate più alte della Germania che cadono tra rocce coperte di muschio e con la loro energia illuminano dal 1884 le strade del paese. C'è lo Schwarzwald Museum irrinunciabile tappa per conoscere storia e tradizioni di questo splendido angolo di paese. Attrazioni per grandi e naturalmente per bambini. Ed ogni passo fatto con loro è un  inno alla vita e una nuova scoperta.
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Un crescendo di emozioni mentre lo guardo insieme al Babbo intagliare il legno al vicino Museo di Vogtsbauernhof, suonare lo strumento che riproduce il suono del cucù, volare in alto sulla'altalena vicino alle cascate, dar noccioline agli uccelli o attendere che si apre una magica porticina.
A ricordami come ogni viaggio e ogni chilometro percorso con lui possa diventare qualcosa di speciale.

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Continua...

Commenti

  1. Ciao Chiara, che viaggio fantastico!!!Mi piacerebbe andarci . Ma dove mi consiglieresti di alloggiare per poi fare il giro? A Friburgo ci sono appena stata. Sarebbe possibile fare il tour con dei pullman locali o perforza in auto?

    Attendo tue notizie
    Buona giornta
    erika

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  2. @Erika:Dunque vedrai che nel post sulla seconda parte del viaggio metterò tutte le informazioni pratiche. I musei da vedere, i villaggi da visitare e naturalmente i consigli sui paesi in cui allloggiare. Se hai visto la mappa il percorso parte piuttosto vicino a Friburgo ma tutto dipende quanti giorni gli si vogliono dedicare. Io proporrei una settimana con almeno tre giorni nella zona Triberg- Gutach. In ogni caso scriverò tutti i dettagli nella seconda parte.Credo che la cosa migliore per muoversi sia l'auto, per fermarsi ogni volta che si desidera. Molti degli scenari più belli sono proprio fuori dai paesi e con gli altri mezzi si rischia di essere un po' "legati". In ogni caso credo sia comunque fattibile. Ho visto numerose piccole stazioni e diversi autobus ma ho qualche dubbio per la bassa stagione... Ne riparliamo comunque al prossimo post! E... mi chiamo Daniela!;-)
    @Mammamogliedonna:Si, davvero uno spettacolo!

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  3. Leggo sempre molto volentieri le tue newsletter e mi emozionano sempre per la loro intensità. Buon viaggio mammagiramondo

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  4. che spettacolo di foto e di posti...

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  5. Un cucù io l'ho portato a casa...quasi un must! E tu?

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  6. Che bella scoperta il tuo blog! Mi piacerebbe tanto fare questo viaggio, lo aggiungo al mio elenco. buona serata, Ancutza!

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  7. è un posto dove mi piacerebbe tantissimo portare la mia bimba! continuo a dirlo.. mi piacerebbe realizzarlo!!!

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  8. Ciao, hai un bellissimo blog. Dopo aver letto il post sul teatro delle ombre mi sono tuffato in questo bel racconto tedesco. Ci sono stato anche io da quelle parti, lo scorso giugno, ma tu hai fatto molte più cose di me! Se ti va, visita il mio diario. Un saluto,Domenico

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  9. Ciao. L'itinerario non mi è riuscito di vederlo. Puoi controllare che sia sempre accessibile? Noi partiremo x Alsazia e foresta nera da Firenze ed alloggeremo con cambio casa e in una fattoria rispettivamente. Mi mancano però consigli sui ristoranti
    Ne hai? Grazie.

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