Un caleidoscopio di colori. Il mercato provenzale.

Rosso, arancio, giallo, viola, azzurro, verde, tutti i colori incontrati in Provenza si riuniscono per dar vita ad un caleidoscopio di colori, profumi e sapori da toccare, assaggiare, gustare, ammirare durante il rito mattuttino più caro ai provenzali. Il mercato.

mercato provenzale a Sanary sur mer

Sulle bancarelle enormi recipienti di olive condite e poi tapenade, trecce d'aglio, pani caldi, charcruterie, erbe, formaggi di fattoria ma anche cappelli, costumi e tessuti dalle mille sfumature che risplendono al sole.

mercato provenzale a Sanary sur mer

biscotti al mercato provenzale di sanary sur mer

Le corsie e le bancarelle erano ora affollate di clienti, che facevano acquisti con l'espressione concentrata, leggermente sospettosa, della gente decisa a trovare il meglio, il prodotto, più tenero, il più succoso. Una donna inforcò gli occhiali da lettura per ispezionare una fila di cavolfiori che, a me sembravano tutti perfettamente uguali. ne prese uno, lo sollevò, ne scrutò la cima bianca, lo annusò, lo rimise a posto. Fece così tre volte prima di scegliere e poi guardò il venditore da sopra gli occhiali per assicurarsi che non cercasse di sostituirlo con un esemplare meno perfetto delle file indietro. Mi ricordai che da un verduriere di Londra ero stato diffidato dal toccare la merce. Qui scoppierebbe una insurrezione se si introducesse una simile regola meschina.

Non si compra nessun frutto e nessuna verdura senza prima provarli al tatto: e qualunque venditore tentasse di scoraggiare questa abitudine verrebbe buttato fuori dal mercato (da Toujours Provence di Peter Mayle).

Sanary sur mer ogni giorno di mercati ne offre ben tre. Quello del pesce, quello della frutta e quello dei fiori. Ma il mercoledì mattina l'intera strada che attraversa il porto si copre di centinaia di bancarelle dai mille colori che invadono questa splendida cittadina francese con uno dei mercati più grandi della Provenza.

Ed è un piacere camminare tra turisti e non, all'ombra delle palme fermandosi ogni tanto a giocare, a toccare, e a guardare il mare che si "nasconde" tra una bancarella e l'altra.

Aj al mercato di sanary sur mer

E poi c'erano i pesci, disposti branchia a branchia su una fila di bancarelle lunga un'intera parte...

Ma non è solo il mare a nascondersi, avete mai provato a fare il gioco del naso che scappa con i vostri figli al mercato?

L'idea mi è venuta dopo il successo che ha avuto appunto "Il naso che scappa" di G. Rodari. In questa favola una mattina un signore che abitava di fronte ad un pontile andò in bagno a farsi la barba e si accorse di non avere più il naso.

Il naso dispettoso aveva visto bene di andarsene in giro per conto proprio per poi finire nella rete di un pescatore che tenta di venderlo al mercato. Esposto in bella vista in mezzo alle tinche e ai lucci viene scovato dalla serva che a peso d'oro lo acquista per riportarlo al padrone!

E così tra pesci branchia a branchia frutta e verdura anche noi andiamo alla ricerca... del naso perduto.

I mercati stranieri hanno sempre avuto un certo fascino ai miei occhi. Mi piace mettermi da una parte ad osservare, come una pellicola che ci scorre davanti, quello che succede: il brusio incessante della gente che parla, le urla dei venditori, i colori la gente che compra.

La differente disposizione del cibo, il diverso modo di approcciarsi alla vendita.

Chi pubblicizza a voce ben alta la propria mercanzia come le sonore grida, le pregões dei venditori ambulanti brasiliani , chi se ne stà in silenzio facendo gli affari propri e magari leggendo un libro, chi ti ferma lungo la strada per condurti al proprio negozio e magari offrirti un thè come nei mercati arabi. E' dinteressante osservare come il mercato in fondo rispecchi un modo d'essere della società di cui fa parte. Tutto si mescola tutto si trasforma.

Cammino lentamente chiudo gli occhi e ascolto i miei sensi ed ogni respiro mi porta in un luogo già visto, vicino o lontano.

Le ostriche alle risate fatta a Cancale, le spezie ad una splendida cena nello Sri Lanka ma anche ad Antigua, a Istanbul, ogni cosa che rimanda ad un'altra, ogni viaggio ad un nuovo viaggio come in una neverending story.

S5000538 - Copia

C'erano due bancarelle che vendevano olive, soltanto olive, in ogni possibile tentativo di preprazione: olive à la grecque, olive all'olio aromatizzato, olive mescolate a pezzi rossi di peperoncino, olive di Nyons, olive di Les Baux, olive che sembravano piccole prugne nere o lunghi chicchi di uva verde. Erano allineate in barilotti e luccicavano come se le avessero lucidate a una a una. Al fondo della fila c'era l'unico contenitore non d'olive: un barile di avcciughe di Collioure, più pressate di qualunque sardina. Mi chinai ad annusarle:mandavano un odore forte.

La donna dietro al banco mi invitò a provarne una, con un'oliva a prugna nera. Sapevo fare la tapenade, la pasta di olive e acciughe? Un barattolo di quella al giorno e sarei campato fino a cent'anni.

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Mi piace immaginare il mercato come un luogo di scambio, di prodotti ma anche di pensieri, parole, impressioni, consigli.

Ci fermiamo ad un banco delle frutta dove Aj viene attratto dalle amatissime more. Facciamo per comprarne un cestino ma la ragazza, gentilissima ce ne regala due!

Aj a Sanary sur mer

Che dire lo charme provenzale... è anche questo!!

Ricordo che in un mercato popolare di Siviglia a Settembre un simpatico macellaio ha intrattenuto Aj con un palloncino a forma di pollo per almeno venti minuti mentre aspettavamo in fila per la frutta. Un'altra volta in Irlanda un divertentissimo omone ci ha fatto ridere con un singolare ballo del Qua Qua e ne avrei di storie da raccontare sui mercati che abbiamo visto!

Come ho già detto una volta se volete conoscere i segreti che si celano dietro alla apparente calma di una qualunque città, non andate all'ufficio informazioni turistiche, andate al Mercato!!

Informazioni pratiche:

Trovate informazioni sui giorni in cui si svolgono alcuni dei principali mercati provenzali qui.

Il famosissimo mercato di Tolone , quello del Corso Lafayette, cantato da Gilbert Bécaud, si svolge tutte le mattine, tranne il lunedì. Non solo nel centro città ma anche a piazza Martin Bidouré, al Pont du Las e a piazza Emile Claude e Monsignore Deydier al Mourillon.

Commenti

  1. Uh ... che bello, che colori, le spezie poi... mi è arrivato il profumo fin qui! :-D

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  2. Mi piacciono tanto i mercati!
    Non conoscevo il racconto del "Naso che scappa": bellissimo :-)
    Aj è meraviglioso con il cappello di paglia.
    Bacioni

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  3. @Beta: Anche io adoro le spezie, non puoi immaginare in quanti viaggi hanno "profumato" la mia valigia!!
    @Paola: grazie Paola. Il naso che scappa fa parte della raccolta favole al telefono di G. Rodari.
    Giro a Aj il complimento, lo sai quant'è vanitoso!! :))

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  4. Adoro i mercati, soprattutto quando si svolgono in un altra città o meglio in vacanza: è il punto d'osservazione ideale delle persone e degli usi e costumi del posto.
    Foto stupende, colori caldi e molto estivi!!
    Bacioni Giuliana

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  5. Chi cerca trova... è vero!!! Ma vieni a cercare nel posto giusto. Scopri occhiali da festa. Vai su http://www.vitalbios.com/A/MTQ4MDA3MDA2NSwwMTAwMDA0OCxvY2NoaWFsaS1kYS1mZXN0YS5odG1sLDIwMTYxMjIzLG9r

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